martedì 24 ottobre 2017

Antonino Russo

Siamo ad inizio anno sociale, è il 15 Settembre.
La memoria della Vergine Addolorata nella liturgia cattolica richiama i fedeli a meditare il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla Passione del Figlio e vicina a Lui innalzato sulla croce.

Questa ricorrenza di origine devozionale fu introdotta nel calendario romano dal papa Pio VII nel 1814.
Il nome Addolorata, Mater Dolorosa in latino, ebbe larga diffusione nell’Italia Meridionale. La devozione alla Madonna Addolorata ha origine dai passi del Vangelo con la presenza di Maria Vergine sul Calvario prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo.

Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo Stabat Mater in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose "Laudi"; Al testo del celebre “Stabat Mater”, si sono ispirati musicisti di ogni epoca; tra i più illustri figurano Palestrina, Pergolesi, Rossini, Verdi, Dvorak. Da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria Santissima”.

Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione.
A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la Sacra Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.

Successivamente, papa Innocenzo XII, il 9 agosto 1692 autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre. Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e papa Pio VII, il 18 settembre 1814 estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano. Infine papa Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.

 I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:

1) La profezia dell’anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio “E anche a te una spada trafiggerà l’anima”;

2) La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto “Giuseppe destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto”;

3) Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme “Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo”;

4) Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario;

5) La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente;

6) Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce;

7) Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione.

La tradizione popolare ha identificato la meditazione dei Sette Dolori, nella pia pratica della ‘Via Matris’, che al pari della Via Crucis, ripercorre le tappe storiche delle sofferenze di Maria.

Il 15 Settembre è anche il giorno del mio compleanno e, anche se può sembrare fuori tema questa mia osservazione, mi piaceva condividere con voi il fatto che mi riempie di commozione l’essere nato il giorno dell’Addolorata.

Sotto il suo manto, o Madre, troviamo consolazione.