Luciachiara Palumbo
1 Luglio, si entra nel mese della Vergine del Carmelo… E’ un giorno particolare per me, non è la solita prima giornata di mare, non si sente il rumore delle onde e il fresco dell’acqua non raffredda il corpo bollente. Sono le sei e mezza del mattino e spalanco gli occhi improvvisamente assalita dall’ansia, guardo la sveglia e conto quante ore mancano al mio orale di maturità. Non penso proprio che siamo a Luglio, che mancano 15 giorni alla festa di Mamma, anzi, sembra sia un normale giorno di scuola con tanto, tantissimo caldo però. Mi alzo dal letto, faccio una mini colazione e ripeto le ultime cose fuori percorso che potrebbero chiedermi. Il cellulare si intasa di in bocca al lupo ma non ce la faccio a rispondere a tutti, non posso… Indosso il mio tau che mi ha accompagnato in tutti i momenti belli o brutti della mia vita a partire dalla prima comunione. I corridoi della scuola bruciano, i compagni e i genitori muovono i fogli, all’occorrenza anche le tesine per creare un leggero venticello. Io sono lì che cammino avanti e indietro stringendo il crocifisso e pregando Lei di non fare brutta figura. Si… è uno dei giorni più importanti della mia vita, è il punto di partenza di un nuovo cammino più responsabile ma anche più libero. Gli anni del liceo sono belli ma non ti lasciano essere quello che davvero sei e non è possibile fare ciò che davvero piace a te. Allora proprio da oggi, anche se ancora sono liceale per poche ore, voglio aprire le ali e raccontare chi sono. Ho scelto una tesina non molto semplice, potrebbe dar fastidio a qualche docente, probabilmente l’ho fatto a posta. “Fede e Ragione, Le due ali della verità”, un percorso complesso, fatto di personaggi ed eventi che hanno cambiato la storia. Solo una volta seduta lì, davanti alla commissione avverto una forza in più ed inizio a parlare velocemente senza alcuna interruzione… Finalmente posso parlare di Lui, finalmente posso esprimere ciò che penso nascondendo le mie idee nei pensieri degli autori. Dopo anni e anni di bestemmie e imprecazioni dei miei compagni, un bel fascicolo di 33 pagine che si oppone alle loro teorie atee. E quando esco dall’aula, con ancora la paura addosso non riesco davvero a realizzare che sono libera e che ho davanti a me l’estate prima di tutto e poi la vita vera con le sue gioie e le sue fatiche… Ora che sono passati alcuni giorni dal mio esame, racconto ciò che è stato quel giorno, riconoscendo la presenza della Mamma in tutto il cammino che ho percorso con estrema difficoltà in molti momenti per giungere agli esami. La tensione, la rabbia, l’angoscia, la paura erano appianate dalla preghiera. Ed adesso sono pronta per cantare a Lei “Vergine del Carmelo, non ci staccar da Te. Guidaci tu dal cielo, noi ti seguiam con fé”.