mercoledì 3 dicembre 2014


Antonello Battista 

Il presepe è per ogni casa italiana la testimonianza della natività e rappresenta la gioia della venuta al mondo di nostro Signore, che illumina ogni focolare domestico con la sua dolcezza nelle vesti di un povero bambinello.

Tradizionalmente esso simboleggia molto di più di una rappresentazione plastica, in quanto intrinseca devozione e culti familiari che mettono radici nelle antiche generazioni di ogni nostra famiglia. Nell’immaginario popolare italiano e meridionale in maniera particolare, è un modo per testimoniare la propria fede e la nostra speranza di salvezza, ma anche una maniera per riunire le famiglie intorno alla sua simbolica forza di riappacificazione interiore e tra i fratelli.

A testimonianza di quanto il presepe sia importante nella tradizione nazional popolare italiana, mi piace citare la straordinaria commedia teatrale dell’indimenticabile Edoardo De Filippo “Natale in casa Cupiello”, la quale è tutta incentrata sul valore simbolico dell’unità familiare rappresentata dal presepe e il cui protagonista Lucariello Cupiello è tutto intento ad allestire il presepe, che mostra orgogliosamente a tutti i suoi ospiti e non si accorge delle disgrazie che in realtà stanno disgregando la sua famiglia.

Le radici storiche del presepe sono molto antiche, gli evangelisti Luca e Matteo furono i primi a descrivere la natività di Cristo. È famoso il Vangelo di Natale di Luca, apparso nel secondo secolo dopo Cristo e poi divulgato nelle prime comunità cristiane.

Già nel Quarto secolo troviamo a Roma (nelle catacombe) immagini della natività. L'origine esatta del presepio è difficile da definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo. È storicamente documentato che già in tempo paleocristiano, il giorno di Natale nelle chiese venivano esposte immagini religiose, che dal decimo secolo assunsero un carattere sempre più popolare, estendendosi poi in tutta l'Europa.

Comunemente, come ben noto, il "padre del presepio" viene considerato San Francesco d'Assisi, poiché a Natale del 1223 fece il primo presepio in un bosco. Allora, Papa Onorio III, gli permise di uscire dal convento di Greggio, così egli eresse una mangiatoia all'interno di una caverna in un bosco, vi portò un asino ed un bue viventi, ma senza la Sacra Famiglia.

Poi tenne la sua famosa predica di Natale davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano leggere.

Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma, si può ammirare uno dei più antichi presepi natalizi. Fu realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio e donato a questa chiesa. Il presepio ha la forma di una casetta, in cui è rappresentata l'adorazione dei Re Magi.


Un periodo fiorente di presepi fu il Barocco. Prime notizie certe di presepi di chiese si rilevano dalla Germania meridionale quando, dopo la Riforma i Gesuiti riconobbero per primi il grande valore del presepio come oggetto di preghiera e di raccoglimento, nonché mezzo di informazione religiosa.

I Gesuiti fecero costruire preziosi e fastosi presepi, tanto che quest'usanza si estese velocemente nelle chiese di tutta Europa cattolica, finché ogni comune volle un presepio in ogni chiesa. Baluardi delle costruzioni dei presepi in Europa divennero l'Italia, la Spagna, il Portogallo e il Sud della Francia.

Quest’impronta del fasto del Barocco è in effetti testimoniata nella famosissima tradizione napoletana dei presepi in cui sono presenti scenografie con inserimenti di elementi tipicamente barocchi come le colonne ed i balconi a volute presenti in tanti centri storici della nostra bellissima Italia meridionale.


La tradizione del presepe resta forse l’ultimo baluardo della simbologia cristiana e cattolica nelle famiglie italiane e la speranza di noi tradizionalisti è che sempre più venga alimenta nelle giovani generazioni la bellezza delle tradizioni e della ritualità antica e popolare.