giovedì 21 luglio 2016

Salvatore Pace

Capita che anche un giorno di festa, una data tanto attesa, il “nostro” giorno , la festa della Nostra Titolare si trasformi, improvvisamente, in un giorno di lutto.

Così quella mattina del 12 luglio, martedì, quando sui social, su Tg locali prima e nazionali poi, sono iniziate a scorrere inesorabili le immagini del disastro ferroviario del nord barese abbiamo capito che da lì al 16 luglio anche la Novena in onore della Madonna del Carmine sarebbe stata, inevitabilmente, dedicata alla povere innocenti vittime dell’incidente ferroviario più grave degli ultimi anni accaduto in Italia.

Chissà se quella mamma mentre abbracciava la sua bambina nell’estremo ed inutile , ahimè, tentativo di salvarla avrà esclamato come si usa da noi qui al sud “Mamma del Carmine aiutaci” , chissà se la Nostra Titolare, nel mese a Lei dedicato, avrà almeno evitato il dolore a quella mamma di capire che la giovane vita della sua bimba sarebbe stata spezzata in un secondo.

E così ci siamo ritrovati martedì sera alla Novena pregando con voce più forte, meditando sui temi della famiglia che Don marco ha così meravigliosamente trattato nelle nove sere “Carmelitane” e riflettendo sul dolore che decine di famiglie nostre corregionali stavano vivendo in quelle ore di angoscia.

E quindi è stato naturale per il Consiglio di Amministrazione annullare ogni forma di festeggiamento extra liturgico giorno 16 Luglio, giorno di lutto nazionale, giorno delle esequie delle vittime della strage ferroviaria, non permettendo che fuochi d’artificio e musica in piazza ci distraessero dalle lacrime che mamme, mogli, mariti, padri e fratelli stavano versando a pochi chilometri da noi.

E durante la Processione una preghiera da parte dei più di cinquecento confratelli vestiti avrà accompagnato al cospetto della Vergine le anime dei nostri fratelli morti in un modo tanto evitabile quanto incomprensibile.