Luciachiara Palumbo
Sono anni ormai che tutta la nostra famiglia, avvicinandosi al 13 giugno, desidera che la processione di Sant’Antonio passi sotto casa come quando ero piccola.
Un palazzo lontano dalla via D’Aquino dei cortei processionali, un palazzo proprio per questo motivo odiato tantissime volte… Restava nei miei occhi solo quel passaggio del Santo col giglio per il quale mia madre si dava un gran da fare.
Sulle poltrone davanti alle finestre erano appoggiate bellissime coperte ed un fantastico profumino proveniva dalla cucina.
Il tavolo nel soggiorno era ben apparecchiato e numerosissime sedie vi stavano intorno. Tanti amici nel corso degli anni si alternavano per far festa con noi ma le figure che sempre rimarranno impresse nel mio cuore sono quelle dei miei angeli custodi, dei miei nonni.
Alle 18 il citofono suonava e la voce squillante di mio nonno tornava a farsi sentire insieme alle grida di mia nonna. Con le mani sempre dietro alla schiena saliva le scale e salutava con il suo meraviglioso sorriso.
Lui era immensamente devoto al Santo e questa totale devozione l’ha ereditata mia madre che per lui portava la statua in una chiesetta di campagna a Martina Franca. Io molto piccola facevo la trottola, entrando e uscendo sul balcone e chiamando all’appello mia zia e mia nonna che abitavano giù. E finalmente quando la nostra piccola truppa familiare era al completo mi potevo dare pace.
Era solito con mio fratello, ancora più piccino di me, organizzare un piccolo spettacolo in dialetto tarantino per far divertire gli ospiti prima o dopo la processione e per rendere la serata indimenticabile. Al suono della banda tutti correvamo sul balconi, in religioso silenzio ascoltavamo le note delle marce e partecipavamo alle preghiere dei fedeli… Sicuramente ora le cose sono cambiate e tante figure della mia infanzia non ci sono più ma il mio cuore è tornato a battere forte quando ho letto che la mia bella Via Nitti era di nuovo nel percorso della processione.
Forse questi balconi saranno materialmente spogli ma negli occhi di chi da quassù vedrà il Santo col giglio passare ci saranno quelli di chi ci ha lasciato e di chi ha tramandato questa tradizione…