Passate le solennità liturgiche legate alla data della Pasqua (Ascensione, Trinità e Corpus Domini), passata la memoria di Sant’Antonio di Padova, santo molto amato anche da tanti confratelli, ci si in prepara per la festa della nostra titolare, nostro orgoglio e decoro della spiritualità carmelitana.
È un attesa diversa da quella per la Settimana Santa ma non meno importante e spasmodica, si attende con ansia l’inizio della novena il 7 Luglio, si partecipa attivamente a tutte le attività collaterali organizzate dall’Amministrazione, quali premi e riconoscimenti, borse di studio e benemerenze.
Si cura al dettaglio l’abito di rito, per dare degno risalto al decoro che ci caratterizza e che portiamo ricamato sugli scapolari; si verifica l’integrità e la stiratura di camice e mozzetta, si lucidano le medaglie ed il crocifisso del rosario, si puliscono attentamente anche le scarpe per tenerle sempre bianche e pulite.
L’attaccamento all’abito di rito e l’attenzione minuziosa ai particolari dello stesso è una piccola mania di ogni confratello, una mania sana, una mania che ci fa sentire sempre più fieri di inossare lo scapolare e la mozzetta color crema.
Un’altra gioia è poi quella che vede tutta la nostra grande famiglia carmelitana stringersi attorno ai nuovi confratelli ed alle nuove consorelle, tra di loro ci sono tanti tantissimi giovani e giovanissimi che saranno, il futuro delle nostre generazioni di confratelli. A noi confratelli “più grandi”, sta il compito di dar loro il buon esempio negli atteggiamenti di fraternità e nella fede e trasmettere loro il sempre vivo carisma del decoro carmelitano.
Infine c’è l’attesa di vedere Lei, vestita a festa, la nostra Signora del Carmelo, la nostra Mamma del Cielo che non ci abbandona mai. È un tuffo del cuore vederla con gli abiti a festa in Chiesa nei giorni della novena sul tronetto e poi per le vie del Borgo, come il più bel fiore del campo, Lei il nostro bellissimo fiore del Carmelo, lei nostra salvezza ed intercessione nella casa del Padre.
Un’altra gioia è poi quella che vede tutta la nostra grande famiglia carmelitana stringersi attorno ai nuovi confratelli ed alle nuove consorelle, tra di loro ci sono tanti tantissimi giovani e giovanissimi che saranno, il futuro delle nostre generazioni di confratelli. A noi confratelli “più grandi”, sta il compito di dar loro il buon esempio negli atteggiamenti di fraternità e nella fede e trasmettere loro il sempre vivo carisma del decoro carmelitano.
Infine c’è l’attesa di vedere Lei, vestita a festa, la nostra Signora del Carmelo, la nostra Mamma del Cielo che non ci abbandona mai. È un tuffo del cuore vederla con gli abiti a festa in Chiesa nei giorni della novena sul tronetto e poi per le vie del Borgo, come il più bel fiore del campo, Lei il nostro bellissimo fiore del Carmelo, lei nostra salvezza ed intercessione nella casa del Padre.