Valeria Malknecht
Come di consueto, a poche ore dall’inizio della festa della nostra Titolare, la Confraternita ha accolto nella propria grande famiglia le nuove Consorelle.
Si è infatti svolta ieri l’aggregazione delle donne del nostro sodalizio, con una cerimonia semplice ed emozionante allo stesso tempo e che rievoca in me tanti bei ricordi, proprio come fosse ieri.
Sono emozioni indescrivibili ed uniche, davvero particolari: ognuna di noi le vive con intensità, fede, devozione proprio perché ognuna immagino abbia desiderato fortemente diventare Consorella.
È come la realizzazione di un piccolo sogno.
Come quando da piccola partecipavi alla processione e vedevi quelle donne vestite di blu che precedevano la Madonna con indosso quello strano pezzo di tessuto.
Come quando sei diventata moglie di un confratello ed hai sentito in te il desiderio di fede di far parte anche tu, con lui, della Confraternita.
Come quando hai portato la tua bimba per la prima volta a vederLa sperando che, in lei, prima o poi nasca la tua stessa passione.
Quest’anno la cerimonia dell’aggregazione è stata impreziosita dalla presenza di alcuni bimbi, figli di nostri confratelli che, proprio in questa ricorrenza, hanno ricevuto il dono del Battesimo.
È stata, insomma, una cerimonia di famiglia: davanti agli occhi della nostra Mamma sono entrate a far parte dell’Arciconfraternita le nuove consorelle. E, da un altro lato, sono entrati a far parte della grande famiglia di Dio questi bambini che chissà, magari in un giorno non lontano, diventeranno anche loro confratelli e consorelle.
Ai piedi della Madonna, ognuno di noi ha deposto i propri pensieri e le proprie speranze, grati di essere ancora una volta lì con Lei, ad ammirarLa, ad omaggiarLa e a ricordarLe che siamo suoi indegni figli, ma privilegiati del dono della promessa della eterna protezione dello Scapolare.
Quello stesso Scapolare che ieri è stato posto sulle spalle delle nostre Consorelle lì, ad un passo dal cuore, dove è custodito l’Amore per la nostra Madre del Carmelo.
E sulla scia di questo amore, mentre si celebrava il rito, molti di noi hanno accolto l’invito a donare a chi ne ha più bisogno una piccola parte di sé. Una autoemoteca, infatti, stazionata in piazza, ha raccolto il sangue di quanti con gioia hanno voluto compiere questo piccolo grande gesto, simbolo e segnale di un dono, un aiuto, senza condizioni.
Perché quel dono fatto agli altri, è esso stesso un dono che facciamo a noi stessi.
Il dono dell’amore fra madre e figlio; il dono del Battesimo; il dono dello Scapolare; il dono del sangue.
E un unico filo conduttore: la nostra Mamma, cui
chiediamo di non abbandonarci mai.
Buona festa a tutti noi e benvenute Consorelle. Decor!