venerdì 14 luglio 2017


Claudio Capraro 

Considerato il gran numero di fotografie apparse sui social già dai giorni precedenti, temevo che mi fosse stato precluso l’effetto sorpresa. Ho varcato il portone leggermente disilluso, invece la sorpresa l’ho avuta ugualmente. Solo in minima parte, infatti, le fotografie erano riuscite a farmi capire la maestosità e la bellezza del tusello preparato per la Beata Vergine del Monte Carmelo in occasione della novena per la sua festa di quest’anno. Devo ammettere che mi sono mancate le parole una volta entrato in chiesa per il primo giorno dei nove. Mamma nostra al centro di un apparato che, ammesso fosse possibile, la rendeva ancora più bella. La raggiera alle sue spalle, i drappi di velluto rosso bordati di oro, il tessuto rosso carminio al quale è stato dato una arricciatura che crea uno stupendo effetto ottico. Questo e tanto altro a contorno, mentre al centro Lei.

Lei con il bambino in braccio. I loro sguardi fissi su chi entra e che in qualunque angolo della chiesa ci si possa posizionare, non ti lasciano mai. Ti guardano dentro, nel cuore, nell’anima. Leggono i tuoi segreti, le tue preghiere, le tue pene ed i tuoi desideri. E la benevolenza di quello sguardo materno ha il potere di sciogliere anche il cuore più duro. Ha il potere di ammansire anche l’animo più feroce. Sembra che dica: “vieni, avvicinati, raccontami” e poi aggiunga: “stai qui con me, passa a trovarmi ogni giorno adesso che è la mia festa, ma anche durante tutto l’anno, non dimenticarti di me”.


Come è stato detto da uno dei sacerdoti che hanno predicato in queste sere, essere qui riuniti a pregare, essere riuniti a pregare mentre fuori è in corso lo shopping ed il passeggio, essere qui riuniti a pregare in un luglio che sta battendo tutti i record per le altissime temperature, è un merito! Ovviamente questo merito va reso completo e va perfezionato estendendolo, appunto, a tutto l’anno, a tutta la nostra vita. La preghiera e l’affidamento a Maria deve essere saldo e costante.

I novizi e le novizie che tra qualche giorno saranno aggregati sono stati preparati spiritualmente; i loro abiti di rito, i loro scapolari sono pronti. I dettagli delle due cerimonie di aggregazione vengono ripetuti affinchè tutto vada bene.

La chiesa è pronta ad ospitare, soprattutto quest’anno che il 16 luglio cade di domenica, la folla di parenti, di confratelli, di fedeli, di tarantini che quella mattina senza indugio preferiranno al calore delle spiagge quello dell’affetto della Mamma del Carmine. I ventilatori girano al massimo in queste sere, ma il loro effetto è quasi nullo; domenica l’emozione di chi indosserà per la prima volta l’abito renderà ancora più alta la temperatura, ma non temete, non temiamo Lei ci guarda e benevola ci protegge.

Accompagniamola in questi giorni, accompagniamola domenica sera. Noi in fila e Lei alle nostre spalle che ci osserva. Accompagniamola nella nostra città tra i fedeli, tra i turisti, tra i tarantini. Manifestiamo la nostra fede, il nostro amore, la nostra passione. 

Come un figlio che prende sotto braccio la sua mamma con qualche acciacco dovuto all’età e la porta a fare una passeggiata, mi piace immaginare che domenica sera sia Lei a prendere noi con i nostri “acciacchi” dell’anima e ci porti vicino al Suo cuore e ci tenga stretti. Lasciamoci abbracciare dalla Mamma del Carmine, lasciamoci avvolgere dal Suo manto, vestiamo lo scapolare che ci dona in maniera degna, da bravi figli.

Evviva la Madonna del Carmine! Evviva Maria! Evviva la Mamma nostra!