Il 16 luglio del 1992, esattamente 25 anni or sono, divenni Confratello. Ancora indelebile resta, negli archivi della mia memoria, quel giorno… Naturalmente il caldo la faceva da padrone, ma l’emozione di quei momenti faceva passare in secondo ordine il nemico di quel giorno! Ricordo, con somma commozione, il momento in cui mi fu imposto lo scapolare, le parole di Don Marco Morrone, all’epoca nostro Padre Spirituale: “…accogliere Maria nella propria vita è come lasciarsi toccare da un soffio che spazza via la cenere delle miserie umane per evidenziare il fuoco ardente, Cristo!...
Imitate le virtù di Maria: amore, allegria, dolore, fede, modestia, purezza, umiltà, fortezza d’animo, solo così l’indossare il suo Scapolare non sarà solo un segno esteriore…” Ricordo persone che non sono più con noi: il Priore Avvocato Solito, che era lì accanto a me nel momento della vestizione; Mons. Liuzzi, che concelebrava, P. Nicola Caracciolo, per tanti anni una presenza importante in S. Francesco di Paola, la mia parrocchia, ma innamoratissimo dei Riti (era anche confratello onorario!), l’abbraccio di Franco Pizzolla al termine della cerimonia, commosso fino alle lacrime come un bambino….
Avrei voluto iscrivermi molto tempo prima alla Confraternita, ma forse non ero ancora pronto! Ricordo che chiesi l’ammissione nel 1987 (conservo ancora il tesserino giallo di novizio), ma poi ho dovuto rinviare l’appuntamento fino a quel fatidico 16 luglio di venticinque anni fa.
Fin da piccolo ero attratto dalla figure dei “perdune”: restavo in adorazione dinanzi alle poste dei confratelli quando, il Giovedì Santo, sostavano dinanzi al “Sepolcro” (si lo so: Altare della Reposizione!) della mia chiesa S. Francesco di Paola; provavo quasi timore nel passare vicino ai due stanchi e provati Confratelli… Poi finalmente anche per me giunse il momento di “passare dall’altra parte”, dalla parte dei Perdune!
Eravamo 53 nuovi iscritti quel giorno che entrammo così a far parte del nostro Sodalizio; permettetemi di ricordarli tutti: Benedetto Mainini, Angelo La Neve, Francesco Russo, Gregorio Mangiarella, Vito La Gioia, Angelo De Pace, Gianluca Semitaio, Nicola Massafra, Alessandro La Gioia, Danilo Testa, Marino Ciardo, Nicola Di Maso, Gianfranco Carrieri, Alfredo Gargiulo, Carmine Fucci, Vincenzo Castellano, Umberto Milfa, Sante Magno, Antonio D’Ippolito, Giuseppe Lozzi, Edoardo Gallina, Giovanni Spadavecchia, Francesco Spadavecchia, Luciano Lategana, Pietro La Neve, Raffaele Lapenna, Luigi Montinaro, Giovanni Solito, Luigi Tarollo, Angelo Diofano, Luigi Fucci, Cosimo Vagali, Francesco Pulpito, Pasquale Chrevatidis, Francesco Solfrizzi, Cosimo Nigro, Roberto Pastore, Vincenzo Solito, Eduardo Vinci, Vito Vespa, Cosimo Albano, Cosimo Monfredi, Luigi Monfredi, Giuseppe Musciacchio, Giuseppe Presta, Egidio Marilli, Antonio Giovina, Nicola Resta, Nicola Odone, Leonardo Leogrande, Vincenzo Resta, Leonardo Palumbo, Giuseppe Renna.
La sera prima fu consegnato lo scapolare a 15 nuove Consorelle: Maria Camera Iacca, Sergia Giorgi, Michelina Melucci, Ermelinda Vozza, Egidia iurlaro, Elena Palumbo, Maria Palumbo, Antonia Simonetti, Antonietta Ricciardi, Anna Ricciardi, Maria Brandero, Angela Ferrarese, Teresa Girone, Maria Galeandro, Pasqua Taranto.
Sempre il giorno della vigilia furono premiati 8 Confratelli che avevano raggiunto i 50 anni di appartenenza alla Confraternita: Francesco Buonomo, economo della Confraternita e persona cara a tutti i Confratelli, Mario Conte, Francesco Fato, cassiere facente funzione, Otello Durante, il primo compagno di “posta” del Priore Solito, Giuseppe Pupino, Cataldo Boccuni, Fedele Schinaia, Francesco Schinaia. La veglia che seguì subito dopo fu particolare perché si pregò intensamente per ola salute del Papa Giovanni Paolo II, ricoverato al Gemelli per un intervento chirurgico.
Il giorno dopo nel pomeriggio, dopo la Messa in piazza (come quest’anno) presieduta da Mons. Motolese, Arcivescovo Emerito, si snodò la processione, per l’antico percorso, quello fino a S. Francesco; le sdanghe della Madonna furono rette da Antonio Salomone, Piero Sclavo, Leopoldo Vitale, Donato Luccarelli, Antonello Ciavarelli, Francesco Lenti, Francesco Fato, Francesco Faggiano. Il campanello fu retto dal più giovane confratello della processione, Giuseppe Musciacchio, il Crocifisso da Angelo Riondino e i fanali da Emanuele Cinieri e Daniele Locascio; i mazzieri furono Ferdinando Conte, Giancarlo Roberti, Cataldo Pignatelli, Salvatore Ricciardi. Presero parte alla processione 225 Confratelli e 30 Consorelle: numeri ben al di sotto, grazie a Dio, di quelle odierni!
Approfitto della pazienza dei lettori per ricordare alcuni avvenimenti accaduti proprio nel 1992, fuori e dentro la nostra Confraternita: innanzitutto il quinto centenario della scoperta dell’America; la morte del grande Severino Gazzelloni, flautista di fama mondiale; il 40° anniversario di Consacrazione Episcopale di Mons. Guglielmo Motolese; il 50° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di Mons. Luigi Liuzzi, per molti anni Padre Spirituale, che solennizzò l’evento la sera del 27 giugno del 1992 nella nostra chiesa; la solenne consacrazione dell’Altare, per le mani del Cardinale Opilio Rossi, già Nunzio Apostolico in Austria, e la benedizione del Tabernacolo e del Battistero, opere realizzate dallo scultore Alberto Ricci, la sera del 22 novembre alla presenza delle massime autorità religiose, civili e militari.
Ecco: ho voluto ricordare quel giorno (e un po’ quell’anno), una tappa importante nella vita di noi appena iscritti, ma anche per tutti i Confratelli che hanno ben impresso, nella propria memoria, il giorno della propria aggregazione.
Concludo affidandomi, come allora, alla misericordia della Vergine che soccorre gli uomini ancor prima di essere pregata. A Lei, che è fonte di speranza, ci affidiamo: “Ancor ti priego, Regina che puoi ciò che tu vuoli, che conservi sani, dopo tanto veder, li affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani” (Paradiso, XXXIII, 34-37).
Ad maiora, Fratè…
Avrei voluto iscrivermi molto tempo prima alla Confraternita, ma forse non ero ancora pronto! Ricordo che chiesi l’ammissione nel 1987 (conservo ancora il tesserino giallo di novizio), ma poi ho dovuto rinviare l’appuntamento fino a quel fatidico 16 luglio di venticinque anni fa.
Fin da piccolo ero attratto dalla figure dei “perdune”: restavo in adorazione dinanzi alle poste dei confratelli quando, il Giovedì Santo, sostavano dinanzi al “Sepolcro” (si lo so: Altare della Reposizione!) della mia chiesa S. Francesco di Paola; provavo quasi timore nel passare vicino ai due stanchi e provati Confratelli… Poi finalmente anche per me giunse il momento di “passare dall’altra parte”, dalla parte dei Perdune!
Eravamo 53 nuovi iscritti quel giorno che entrammo così a far parte del nostro Sodalizio; permettetemi di ricordarli tutti: Benedetto Mainini, Angelo La Neve, Francesco Russo, Gregorio Mangiarella, Vito La Gioia, Angelo De Pace, Gianluca Semitaio, Nicola Massafra, Alessandro La Gioia, Danilo Testa, Marino Ciardo, Nicola Di Maso, Gianfranco Carrieri, Alfredo Gargiulo, Carmine Fucci, Vincenzo Castellano, Umberto Milfa, Sante Magno, Antonio D’Ippolito, Giuseppe Lozzi, Edoardo Gallina, Giovanni Spadavecchia, Francesco Spadavecchia, Luciano Lategana, Pietro La Neve, Raffaele Lapenna, Luigi Montinaro, Giovanni Solito, Luigi Tarollo, Angelo Diofano, Luigi Fucci, Cosimo Vagali, Francesco Pulpito, Pasquale Chrevatidis, Francesco Solfrizzi, Cosimo Nigro, Roberto Pastore, Vincenzo Solito, Eduardo Vinci, Vito Vespa, Cosimo Albano, Cosimo Monfredi, Luigi Monfredi, Giuseppe Musciacchio, Giuseppe Presta, Egidio Marilli, Antonio Giovina, Nicola Resta, Nicola Odone, Leonardo Leogrande, Vincenzo Resta, Leonardo Palumbo, Giuseppe Renna.
La sera prima fu consegnato lo scapolare a 15 nuove Consorelle: Maria Camera Iacca, Sergia Giorgi, Michelina Melucci, Ermelinda Vozza, Egidia iurlaro, Elena Palumbo, Maria Palumbo, Antonia Simonetti, Antonietta Ricciardi, Anna Ricciardi, Maria Brandero, Angela Ferrarese, Teresa Girone, Maria Galeandro, Pasqua Taranto.
Sempre il giorno della vigilia furono premiati 8 Confratelli che avevano raggiunto i 50 anni di appartenenza alla Confraternita: Francesco Buonomo, economo della Confraternita e persona cara a tutti i Confratelli, Mario Conte, Francesco Fato, cassiere facente funzione, Otello Durante, il primo compagno di “posta” del Priore Solito, Giuseppe Pupino, Cataldo Boccuni, Fedele Schinaia, Francesco Schinaia. La veglia che seguì subito dopo fu particolare perché si pregò intensamente per ola salute del Papa Giovanni Paolo II, ricoverato al Gemelli per un intervento chirurgico.
Il giorno dopo nel pomeriggio, dopo la Messa in piazza (come quest’anno) presieduta da Mons. Motolese, Arcivescovo Emerito, si snodò la processione, per l’antico percorso, quello fino a S. Francesco; le sdanghe della Madonna furono rette da Antonio Salomone, Piero Sclavo, Leopoldo Vitale, Donato Luccarelli, Antonello Ciavarelli, Francesco Lenti, Francesco Fato, Francesco Faggiano. Il campanello fu retto dal più giovane confratello della processione, Giuseppe Musciacchio, il Crocifisso da Angelo Riondino e i fanali da Emanuele Cinieri e Daniele Locascio; i mazzieri furono Ferdinando Conte, Giancarlo Roberti, Cataldo Pignatelli, Salvatore Ricciardi. Presero parte alla processione 225 Confratelli e 30 Consorelle: numeri ben al di sotto, grazie a Dio, di quelle odierni!
Approfitto della pazienza dei lettori per ricordare alcuni avvenimenti accaduti proprio nel 1992, fuori e dentro la nostra Confraternita: innanzitutto il quinto centenario della scoperta dell’America; la morte del grande Severino Gazzelloni, flautista di fama mondiale; il 40° anniversario di Consacrazione Episcopale di Mons. Guglielmo Motolese; il 50° anniversario di Ordinazione Sacerdotale di Mons. Luigi Liuzzi, per molti anni Padre Spirituale, che solennizzò l’evento la sera del 27 giugno del 1992 nella nostra chiesa; la solenne consacrazione dell’Altare, per le mani del Cardinale Opilio Rossi, già Nunzio Apostolico in Austria, e la benedizione del Tabernacolo e del Battistero, opere realizzate dallo scultore Alberto Ricci, la sera del 22 novembre alla presenza delle massime autorità religiose, civili e militari.
Ecco: ho voluto ricordare quel giorno (e un po’ quell’anno), una tappa importante nella vita di noi appena iscritti, ma anche per tutti i Confratelli che hanno ben impresso, nella propria memoria, il giorno della propria aggregazione.
Concludo affidandomi, come allora, alla misericordia della Vergine che soccorre gli uomini ancor prima di essere pregata. A Lei, che è fonte di speranza, ci affidiamo: “Ancor ti priego, Regina che puoi ciò che tu vuoli, che conservi sani, dopo tanto veder, li affetti suoi. Vinca tua guardia i movimenti umani” (Paradiso, XXXIII, 34-37).
Ad maiora, Fratè…