sabato 28 dicembre 2013

La preparazione al Santo Natale
passa attraverso una serata di beneficenza


Luca Bucci


A pochi giorni dal consueto ma sempre rinnovato Santo Natale, l’Arciconfraternita del Carmine ripropone, per il secondo anno consecutivo dall’inizio dell’insediamento della nuova amministrazione, una serata dedicata agli auguri con uno sguardo verso il prossimo.
L’evento si è svolto nella serata del 19 Dicembre, presso il Grand Hotel Mercure Delfino in viale Virgilio a Taranto. Dalle 20,30 in poi si sono visti confluire un numero sempre maggiore di confratelli e consorelle in compagnia di alcuni familiari invitati, i quali in poco sono riusciti a riempire una delle sale da pranzo allestite per l’occasione. 

Da subito si è compreso il senso di convivialità e fratellanza che era al centro della serata: ancora prima di poter prendere posto ai tavoli decine di amici, fratelli, compagni si ritrovavano sorridenti in un unico luogo per condividere la gioia del Santo Natale.
Doverosa l’apertura della cena con la preghiera alla Santa Madre e la benedizione del Padre Spirituale don Marco Gerardo che con il suo ardore ed anche con un pizzico di ironia riempie il cuore dei confratelli riuniti.
A seguire la parola passa al Priore Cav. Antonello Papalia: il suo intervento ha il sapore della soddisfazione. È proprio lui che, ricordando il passato anno in cui per motivi personali dovette essere assente alla medesima cena dedicata agli auguri natalizi, sottolinea la massiccia presenza, e quindi risposta ad un richiamo non solo conviviale ma soprattutto di attenzione verso il nostro prossimo. La serata ha richiesto ai partecipanti un contributo minimo di 5 euro totalmente destinati ad una delle opere di carità che la confraternita segue di persona e sempre in prima linea, la Mensa per i poveri.

È infatti risaputo che grazie agli interventi economici e all’impegno di molti volontari del Sodalizio, è possibile, con una certa continuità, provvedere al bisogno della mensa dei poveri. E così, che con grande orgoglio, il Priore ha voluto sottolineare il ricavato della serata che si aggiunge alla vendita di prodotti da parte delle consorelle, per un totale di € 1500,00.
Ha continuato presentando il nuovo progetto della confraternita denominato “Coordinamento per le attività culturali”: successivamente alla realizzazione del sito internet www.confraternitadelcarmine.it e della collegata rivista on-line “Nazzecanne”, sono stati convocati dal coordinatore della cosiddetta commissione, il vice Priore Giovanni Schinaia in collaborazione con l’addetto stampa Giorgio Vegliante, un ristretto numero di confratelli e consorelle, presentati durante la serata, che seguiranno da vicino lo sviluppo degli articoli che verranno periodicamente pubblicati e che interesseranno differenti argomenti legati alla confraternita e ai suoi molteplici impegni sociali ed ecclesiastici. 

Al termine dell’intervento del Priore la cena ha inizio, e subito gli animi dei presenti si scaldano alle prime note di Napule è magistralmente eseguito dai “Napolatino”,  band musicale d’eccezione molto conosciuta nel panorama tarantino per le loro rivisitazioni di canzoni della tradizione napoletana in chiave latina. Si susseguono cosi brani come O surdato nammurato, Trapanarella e Malafemmena che attraverso la bravura e la simpatia della band diventano coro unanime con tutti i presenti in sala.
L’occasione è stata propizia anche per festeggiare, allo scoccare della mezzanotte, i 18 anni di un confratello presente, il quale viene prontamente coinvolto in un festoso trenino in giro per la sala sulle notte della band.
Continua cosi la festa fino circa la mezzanotte quando, dopo uno scambio sincero di auguri natalizi tra i confratelli ed i loro amici, ognuno prende la strada verso la propria casa portando nel cuore questa serata in cui non esistono differenze sociali ma solo un forte desiderio di aggregazione, di sentimenti condivisi o più semplicemente di un sentirsi parte di una grande famiglia.

Il Natale degli “incappucciati” è fatto così di sorrisi, risate, abbracci ma soprattutto di unione, quell’unione che rende possibile dei progetti di fratellanza che portano un sorriso anche in coloro i quali per un semplice piatto di pasta servito quotidianamente rendono grazie al Signore.