sabato 21 maggio 2016

SONO TRASCORSI GIA' DUE ANNI DA QUELLA MERAVIGLIOSA UDIENZA PAPALE DURANTE LA QUALE LA NOSTRA VERGINE ADDOLORATA VENNE SOLENNEMENTE INCORONATA DA PAPA FRANCESCO.
CHI C'ERA HA NELLA MENTE E NEL CUORE VIVIDI I RICORDI DI QUELLA MERAVIGLIOSA ESPERIENZA.
IN OCCASIONE DI QUESTA RICORRENZA LA REDAZIONE DEL NAZZECANNE VI PROPONE TRE ARTICOLI SCRITTI NELL'IMMEDIATEZZA , POCHE ORE DOPO L'EVENTO, CHE SONO PIENI DI EMOZIONI, DI SENSAZIONI E DI AMORE VERSO LA MAMMA NOSTRA DAL MANTO NERO CHE PER UN GIORNO FU REGINA SUL SAGRATO DELLA CHIESA CENTRO VITALE DELLA CRISTIANITA'
BUONA LETTURA .
S.P.


Valeria Malknecht

Roma, la più bella città del mondo, non ci sono dubbi.

È pura magia all'alba, quando il sole accarezza i suoi colli.

È sorprendente con i colori della sera, quando i suoi monumenti e le sue strade diventano lo scenario giusto per un abbraccio indimenticabile o per immortalare un bel ricordo. 
Ma questa volta Roma è stata ancora più magica e speciale perché il valore aggiunto alla sua bellezza e alla sua magia glielo ha dato Lei.

È avanzata in silenzio fra la folla che attendeva da ore il proprio Papa Francesco, come se fosse anche Lei un’Ospite illustre ma, nello stesso tempo, una madre qualunque, parte della gente comune.

Anche noi eravamo lì per il Papa, è vero. Ma dal primo momento in cui siamo entrati in piazza San Pietro il nostro pensiero è volato verso di Lei. L'incertezza del quando, del se e del come la nostra Addolorata sarebbe stata coronata da Papa Francesco ha reso più bella la nostra attesa, benché più irrequieta. Un'attesa che ci ha visti boccheggiare sotto il primo sole cocente di una preannunciata timida estate.

Poi finalmente è arrivata inaspettata, per quanto attesa da tutti noi.

Nel chiasso della folla è apparsa in silenzio, come sempre siamo abituati a vederla… ma questa volta sullo sfondo c'era la Basilica di San Pietro e, davanti a Lei, un mare infinito e variegato di gente. 

È stato come vederla per la prima volta in vita mia. Il mio personale stupore è stato lo stesso di un fedele di Napoli che in quel momento era al mio fianco e che si domandava da dove venisse una così bella statua e perché fosse lì.

L'emozione di vedere l’Addolorata nazzicare sul sagrato della Basilica è stata per me simile a quella provocata dal primo sorriso inaspettato di un bambino: più o meno puoi immaginare cosa si può provare, ma non ti rendi davvero conto di quanto sia meraviglioso fino a che non lo vivi e non lo vedi con i tuoi occhi.

Questa volta non c'era la nostra città, non c'era la chiesa del Carmine e non c’era via d’Aquino a farle da cornice. 

Stavolta lo scenario dietro di lei era quello maestoso ed imponente di San Pietro, simbolo di arte, di fede e di storia. Inusuale ed insolito e proprio per questo del tutto particolare, da togliere il fiato.

Ma le Sue movenze erano le stesse, inconfondibili: i capelli che si spettinano al vento, il vestito nero che oscilla di poco nell'incedere, il cuore ed il fazzoletto che ondeggiano simmetricamente.

Quando poi in piazza é giunto il Santo Padre per l'udienza generale, l’emozione è stata davvero completa. Il suo é stato un sorriso instancabile, non lo ha negato a nessuno così come non ha negato alla folla il privilegio di benedire i bambini o anche solo di sfiorare le sue mani.

Rapita da tutto questo, ero al mio posto, piccolina fra la folla immensa, ma consapevole di aver presenziato ad un evento unico: la nostra Madre Addolorata in piazza San Pietro che incontra Papa Francesco e viene da lui incoronata e benedetta.

L’abbiamo accompagnata con amore e devozione, come da sempre facciamo in occasione dei nostri Riti.
Anche Taranto è stata a suo modo presente in quella piazza e ha reso la propria testimonianza di fede, donandola simbolicamente al Santo Padre che nel benedirla ha benedetto i pensieri e le preoccupazioni dei nostri cuori e che quotidianamente affidiamo alla protezione della nostra Mamma.
Quella corona, segno della regalità del dolore di Maria, ci ricorderà nel tempo di quando un Vescovo di Roma, in un caldo giorno di maggio, si raccolse in preghiera davanti a Lei, proprio come noi facciamo quotidianamente nella nostra Chiesa.

E quella stessa corona ci farà memoria della nostra presenza in quella piazza, con Lei.


Salvatore Pace

L'evento è di quelli storici, tra tutti quelli finora organizzati in occasione dell'anno giubilare è sicuramente il più importante.

Si va dal Papa, la nostra Confraternita è attesa all'udienza del Mercoledì in Vaticano dal Santo Padre e, in questa occasione, Sua Santità incoronerà solennemente la Statua della B.V. Addolorata donata dai Calò al nostro sodalizio 250 anni fa.

L'appuntamento è, per il nostro autobus, alle 22.30 alla Rotonda del Lungomare, le facce sono quelle di sempre, qualche Confratello anziano che non ne perde neanche una, qualche novizio consapevole di andare ad assistere ad una pagina storica per la nostra Congrega, le Consorelle e le famiglie di noi Confratelli, che magari non avranno il libretto su cui "mettersi a corrente" ma che nel cuore sono appartenenti alla Confraternita quanto e più di noi.

Il viaggio di notte scorre tranquillo, qualche battuta, qualche chiacchiera, qualcuno di noi schiaccia un pisolino, qualcuno approfitta per un film sul suo tablet, chi si conosce fa comunella chi non si conosce approfitta per farlo. 

Giunti a Roma alle prime luci dell'alba ci uniamo al gruppo partito il martedì in mattinata, ora l'emozione è palpabile, le quattro sdanghe e le quattro forcelle sono pronte, gli abiti di rito e i vestiti neri spiccano nel caldo sole romano e i turisti, i fedeli accorsi in piazza San Pietro ci guardano con ammirazione..il "decoro" non è acqua ..parafrasando una frase famosa.

Il mezzo, sapientemente assicurato e sistemato in ogni dettaglio affinchè la Mamma Nostra avesse un viaggio sicuro, scortato per tutta la durata della notte da Guardie Giurate, come si addice ad un Tesoro, giunge con i portatori nel cortile adiacente al complesso di Santa Marta all'interno del Vaticano. Sistemare l'Addolorata in quello scenario, sapendo che da li a poco sarebbe stato varcato l'arco delle campane per fare ingresso a Piazza San Pietro provoca, come normale, commozione in tutti noi che eravamo lì, nascoste dagli occhiali da sole, o in un angolo in un attimo di solitudine, le lacrime scendono sul viso di noi tutti, in un contesto maestoso si sta allestendo ciò che siamo abituati ad "aggiustare" in casa e la "trasferta" oggi è di quelle importanti, tanto importante che fa emozionare.

Ecco la statua è sulle spalle degli otto portatori, anche chi vi scrive ha l'onore di reggere una forcella, mezzo passetto e davanti ai nostri occhi si apre Piazza San Pietro..l'onore del saluto militare delle Guardie Svizzere al varco ed ecco lo scenario che ci toglie il fiato..la piazza è gremita..il silenzio e le preghiere al passaggio della Vergine sono un contrasto palpabile con l'aria festosa del contesto in cui ci troviamo, l'Addolorata fa piangere, fa commuovere, fa pregare ed è l'unico sentimento che un volto così meraviglioso deve provocare nei fedeli..a qualsiasi latitudine ed in qualsiasi contesto la Mamma Nostra Addolorata va onorata in questo modo. 

Non appena il nostro gruppo, già sistemato in Piazza in uno scenario multicolore,  scorge la statua portata a spalla scoppia un fragoroso applauso che coinvolge tutta la Piazza.. sono emozioni indescrivibili che giungono a distanza anche ai portatori.

Inizia l'udienza, La Vergine, adagiata sul Sagrato della Chiesa, centro della Cristianità, sembra vegliare per un giorno su Roma..dall'alto della Piazza il suo sguardo riempie i cuori di tutti e per merito suo è anche più facile superare le fatiche dei 30 gradi e del sole quasi estivo.

Al termine dell'udienza, quando il Santo Padre è a un passo dal Simulacro, beh, una lacrima scende proprio a tutti, il suo sguardo sorridente si posa su di noi, su di Lei,  qualche passo ed è lì faccia a faccia con la Mamma delle Mamme...non respiriamo neanche..anche un sospiro sembrerebbe un tuono..la Corona viene benedetta, la Vergine sembra, per un attimo, rapire anche sua Santità e tutti scoppiamo in un liberatorio applauso..dopo 250 anni una statua della processione dei Misteri viene elevata agli Altari con l'Incoronazione Canonica..oggi sarà un giorno da scrivere sui libri e noi eravamo lì.

Terminate le incombenze per lasciare Piazza San Pietro, ci ritroviamo tutti a ristorante per un pranzo conviviale al termine di questa meravigliosa giornata e che ci rinfranchi prima del viaggio di ritorno..uno sguardo al furgone dove viaggerà Lei..un saluto..un attimo di malinconia e si parte..come ogni cosa bella anche questa 24 ore intensissima ha avuto fine.

Permettetemi un ringraziamento particolare a chi tutto questo ha voluto ed ha reso possibile, a Sua Eccellenza Mons. Filippo Santoro, paziente padre di famiglia, che ha accolto e sposato i nostri desideri facendosi tramite con il Vaticano, a Mons. Marco Gerardo inesauribile fonte di fraterno amore verso la Confraternita e i Confratelli, insostituibile Padre Spirituale di tutti noi,  al Priore Antonello Papalia, Confratello tra i Confratelli, che ha trasmesso al Sodalizio il suo amore infinito verso tutto ciò che riguarda la Confraternita e che è instancabile promotore di ogni evento legato a ciò che noi Confratelli amiamo, al Segretario Francesco Tamburrini, in una sola parola "unico" e ai collaboratori Mattia Casciano, Vittorio Montervino e Domenico Amandonico senza la cui opera preziosa, inesauribile, costante e benevola non sarebbe stato possibile tutto ciò .

DECOR CARMELI SEMPER !


Antonello Battista 

L’evento era di quelli che capitano una sola volta nella vita, l’attesa e le aspettative erano tante e non sono state disattese. Vedere la Madonna Addolorata della nostra amata Arciconfraternita del Carmine in Piazza San Pietro, lì nel cuore della cristianità, dove la storia dell’umanità è stata fatta da uomini e papi grandiosi, e vederla incoronata dalle mani del Sommo Pontefice forse poteva essere l’evento più importante della mia vita e non volevo mancare.

Tutto è stato memorabile: il viaggio in bus coi confratelli, la condivisione di una nottata di chiacchiere o di pisolini con chi condivide le tue stesse passioni e il tuo carisma di fede; la sensazione di trovarsi tra la maestosità delle mura Leonine e del colonnato del Bernini, ti facevano sentire piccolissimo al cospetto della grandiosità dello scorrere tempo che sembra fermarsi tra quei marmi e quelle colonne che la sapienza infinita di Dio ha creato per mezzo dell’ingegno di artisti dal nome immortale.

Il caldo di una lucentissima mattinata romana, metteva a dura prova la resistenza di tutti noi confratelli e consorelle presenti , ma ad un tratto quasi come un’apparizione Lei è comparsa alla nostra sinistra uscendo dall’arco delle campane e costeggiando la parte iniziale del colonnato. Un nodo alla gola mi ha strozzato il respiro, quel dolce profilo nero che riconoscerei da chilometri di distanza, si apprestava a salire il sagrato del luogo dove le anime di tutti i cattolici si affollano per farsi Chiesa regale di Cristo, testimoni del suo Vangelo. Le spalle dei portatori erano rese forti dall’orgoglio di tutti noi per la dignità della scelta degli sdanghieri e delle forcelle ed il decoro col quale a “mezzo passetto” procedevano verso la Basilica facendoci sentire tutti lì sotto con loro, le nostre preghiere li sostenevano, i nostri pensieri erano tutti per Lei, il suo velo svolazzante sembrava accoglierci tutti sotto il suo materno manto d’amore. 

Una fierezza mai provata mi ha smosso il petto, gli occhi brillavano dall’emozione, la sensazione di appartenenza alla congrega traspariva dal mio sguardo fisso su quella sagoma ormai di spalle che percorreva gli ultimi metri del sagrato. Infine il sorriso immenso di Papa Francesco, che poco dopo la sistemazione del simulacro della Vergine dietro il palco riservato al Santo Padre, ha irradiato i cuori di tutti i presenti, ha reso praticamente perfetta una giornata che se dapprima appariva come memorabile, ora diventava sempre più indelebile in ogni angolo della memoria.

La valenza campale di quest’evento ha sublimato la stessa storia della nostra Arciconfraternita, i 250 anni della donazione delle due statue storiche di Gesù Morto e dell’Addolorata, non sono un traguardo, ma solo una tappa del nostro cammino, che tutti noi confratelli e consorelle desideriamo possa essere sempre più costellato di esperienze straordinarie come questa, a maggior gloria del nome della nostra congrega e della Beate Vergine del Carmelo.

Un sincero ringraziamento va in conclusione, al nostro Priore Antonello Papalia ed al Padre Spirituale mons. Marco Gerardo ed uno ad uno, a tutti i loro collaboratori che col loro lavoro e la loro costanza hanno potuto donarci la gioia di aver assistito ad un evento forse irripetibile che niente e nessuno potrà cancellare dalla nostra memoria e dagli annali della storia della nostra città.