venerdì 7 aprile 2017

Antonio Mandese 

La Confraternita è da sempre attenta all'osservazione delle criticità del territorio. Il nostro Sodalizio come la nostra Chiesa, intesa come comunità parrocchiale, si sono spesso distinti, per la veicolazione di strumenti di beneficenza, attraverso una serie di iniziative legate a filo doppio con la coniugazione virtuosa di questo tema attraverso iniziative di solidarietà non solo, quindi, in chiave di promozione della Settimana Santa. 

Si pensi, da un lato alle numerose iniziative “scolastiche” cui spesso molti confratelli si sono generosamente prestati per portare testimonianza della promozione delle attività della Confraternita alla comunità scolastica nei giorni immediatamente precedenti i Riti.
 
Il rapporto rinnovato ogni anno con le scolaresche, che numerose si recano, sotto la guida attenta dei maestri dei novizi, alla scoperta dei segreti della Settimana Santa custoditi gelosamente nella Chiesa del Carmine lascia ben comprendere come la comunicazione del messaggio evengelico della Settimana Santa sia ben presente alla luce di uno sguardo sempre più ampio sulla complessità e sulle istanze di un territorio in cui ci si è sottratti sempre più alla cura dell'altro ed all'attenzione per quel bene prezioso che possediamo in termini culturali quando parliamo di Settimana Santa, di Confraternita e di vita confraternale.

Spesso agli occhi dell'opinione pubblica il messaggio delle molteplici attività della Confraternita passa in secondo piano rispetto alla curiosità che i Riti in se possono suscitare soprattutto nei giorni immediatamente precedenti al loro svolgimento. Spesso i più giovani non conoscono i motivi essenziali che hanno dato origine alla nascita delle associazioni laicali oltre due secoli fa, quando non esisteva uno stato unitario e i servizi essenziali alla persona non erano garantiti affatto. La sepoltura dei defunti e la cura degli ammalati, erano preziose attività con cui questi movimenti, ed il nostro in particolare, hanno cominciato a muovere i primi passi.

La solidarietà e la veicolazione di attività benefiche – come la mensa dei poveri (attiva tutto l'anno), l'assistenza ai bisognosi e la cura delle classi indigenti della nostra società sono il perno centrale dell'attività confraternale, ed in questo meccanismo che si innesta nel il tema della cultura e della comunicazione come veicolo, leva essenziale per smuovere la comunità verso le azioni di informazione legate a quell'attività sempre essenziale che questa nostra associazione laicale svolge sul territorio da sempre.


La Confraternita e i confratelli si preparano alla Settimana Santa con il cuore e la mente pieni del ricordo di quelle azioni che, nella pratica quotidiana, sanno di aver donato alla comunità intera a prescindere dal fatto che i suoi destinatari fossero iscritti al Sodalizio.

In un momento di profonda crisi della società che viviamo come comunità, l'ancora di salvezza è costituita da questo genere di attività e la beneficenza che prima era volta esclusivamente al supporto di bisogni tipicamente primari oggi, provvede a confrontarsi con necessità immateriali e bisogni di una comunità sempre più disomogenea e destrutturata con istanze differenti.

Custodia dei Riti e solidarietà sono perciò due pilastri dell'attività confraternale che guarda al futuro con rinnovata fiducia visto anche il grande numero di nuovi iscritti degli ultimi anni al nostro Sodalizio, che mostrano di aver compreso il messaggio di chi vuole operare nel proprio territorio come testimone della fede, come protagonista della tradizione di un movimento che affonda le radici in un passato ed in una storia ricca di eventi che hanno reso questa comunità fiera di tante azioni concrete rivolte ai più bisognosi.

Nelle prossime due settimane sentiremo tante parole provenire dai luoghi più disparati più o meno accreditati circa la Settimana Santa, ma la storia, quella vera, si costruisce con pazienza e impegno quotidiani e -spesso- come nello stile del nostro Sodalizio, silenziosamente.

Molti confratelli si accosteranno ai Riti, con quest' idea istintiva e ancestrale, che non necessita di parole per essere spiegata ma che nei gesti e nell'intensa preghiera racchiude tutto il nostro senso di appartenenza e di unità intorno ad una storia, di grande fede, di grande tradizione e di grande Decoro.