martedì 31 ottobre 2017

Valeria Malknecht

Trentanove anni fa, ed esattamente il 16 ottobre del 1978, salì al soglio pontificio un uomo che sarebbe poi “passato alla storia” per la longevità della sua reggenza, nonché per il modo semplice e diretto di essere entrato nel cuore dei suoi fedeli, fino a poi giungere alla santità.

Quell’uomo è Karol Józef Wojtyła, ovvero Papa Giovanni II.

Trentanove anni fa non ero ancora nata ed i miei genitori si sarebbero sposati solo il 16 ottobre di quattro anni più tardi, eppure le immagini e le parole di quell’uomo straniero, dall’accento dell’est le ho ben impresse nella mia memoria, grazie ai racconti ed alle testimonianze dei miei familiari e dei media.

Era un uomo vestito di bianco e con un mantello rosso sulle spalle che, preceduto dal rituale “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, si affacciò sorridente ed un po’ intimorito sulla folla di Piazza San Pietro che lo attendeva festosa.

“Carissimi fratelli e sorelle, siamo ancora tutti addolorati dopo la morte dell’amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco, i reverendissimi cardinali hanno chiamato un nuovo Vescovo di Roma. Lo hanno chiamato di un paese lontano. Lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Io ho avuto paura di ricevere questa nomina, ma ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso nostro Signore e nella fiducia totale alla Sua Madre, Madonna Santissima. Anche non so se potrei bene spiegarmi nella vostra, la nostra lingua italiana, se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia alla Madre di Cristo e della Chiesa ed anche a incominciare da nuovo, su quella strada della storia e della chiesa. Di incominciare con l’aiuto di Dio e con aiuto degli uomini”.


Il suo primo discorso, le sue prime parole da Papa, tracciavano già il segno di quello che sarebbe stato il filo conduttore del suo pontificato: la devozione a Maria, l’amore per i giovani, la vocazione alla santità.

Devotissimo e legatissimo alla Madonna, dedicò a Lei il proprio motto apostolico “Totus Tuus” (tutto tuo) ed a Lei ha fatto sempre ricorso nei momenti più difficili, fin dal suo seminariato.

Non è forse un caso che proprio nel mese per eccellenza dedicato a Maria ed in un giorno “mariano”, per la precisione il 13 maggio del 1981 (ricorrenza della prima apparizione della Madonna a tre pastorelli di Fatima), riuscì a sopravvivere ad un pericoloso attentato.


È stato il Papa del Giubileo, il Papa che ha accompagnato la Chiesa a varcare la soglia del nuovo millennio.

Ed ancora, è stato un Papa che ha amato profondamente i giovani tanto da dedicare a loro un ultimo pensiero prima di morire “Vi ho cercato. Adesso siete venuti a me. E di questo vi ringrazio”.

Ed infine è stato un Papa Santo, proclamato Santo dal proprio successore come mai era accaduto nella storia: esempio tangibile e concreto di come ogni uomo semplice ed umile possa davvero raggiungere la santità.

Il 22 ottobre, giorno del suo insediamento come Papa e come Vescovo di Roma, la Chiesa ricorda la figura di questo Santo che ancora oggi, come uomo dei nostri tempi, ci chiede aiuto e ci aiuta a sua volta, invitandoci a non aver paura, perché “Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”