martedì 15 luglio 2014


Andrea Santoro


14 Novembre 2013, il giorno da cui tutto ha avuto inizio! Questi sette mesi sono passati velocemente, come un soffio, senza che me ne potessi accorgere. Ricordo come se fosse ieri l’iniziale timidezza nel salire le scale che portano alla segreteria della congrega, il mio stupore nel sentire la troccola suonare durante la prima adorazione di Gesù Morto a cui ho assistito o la mia emozione nel ricevere tra le mani l’"abitino” della Vergine del Carmine.

Ho deciso di iscrivermi all’Arciconfraternita per diversi motivi, tra cui spiccava la mia passione per i Riti della Settimana Santa e la processione dei Misteri. Pensavo inizialmente, come pure gli altri miei compagni di corso, che la vita della congrega ruotasse esclusivamente intorno ai riti pasquali. 
Mi sbagliavo, anzi, ci sbagliavamo! Pian piano abbiamo tutti scoperto che la vita dell’Arciconfraternita è più ricca di quanto non pensassimo, piena di attività, incontri di dialogo e preghiera comunitaria che riescono ad unire tutti i membri del sodalizio.

 E ciò può essere considerato uno degli obiettivi più importanti di questo percorso formativo che ci ha permesso di “sdoganare” la figura dell’Arciconfraternita da quei luoghi comuni che molto spesso dominano nell’opinione pubblica tarentina. Un altro importante risultato del corso è stato quello di avermi personalmente aiutato a riscoprire il vero senso della cristianità, radice della nostra cultura. Questo “rispolvero” del valore e dell’onore di essere cristiani è stato possibile con la catechesi di don Marco, che, con carisma ed eloquenza accattivanti, è riuscito a tirar fuori il nostro orgoglio di appartenere alla Chiesa cattolica e di professarne il credo.

Interessanti sono state anche le lezioni del professor Giovanni Schinaia, che ci ha illustrato la storia della congrega e dell’ordine dei Carmelitani, dagli albori fino ad oggi, le quali mi hanno illuminato sul passato di questo importante sodalizio, affiancandosi, così, all’insegnamento tratto dai capolavori dell’indimenticato e indimenticabile Nicola Caputo, grande storico dei Riti della Settimana Santa. Altrettanto fondamentali i discorsi del Priore, Antonello Papalia, atti a convincerci di essere confratelli sempre, in ogni momento della nostra vita e a vivere intensamente la realtà di questa magnifica famiglia, per non cadere nell’errore di ricordarci di farne parte solo in occasione della Pasqua. Per non tralasciare il grande entusiasmo che ci ha trasmesso per l’importante ricorrenza di quest’anno giubilare, concessoci dal Santo Padre, in occasione del 250° anniversario della donazione delle statue di Gesù Morto e dell’Addolorata da parte della famiglia Calò.

E così siamo arrivati a luglio, manca poco all’aggregazione, con l’emozione che cresce sempre più di indossare quell’abito che, da piccolo, vedevo quasi da un’infinita distanza e, diciamo, anche con un po’ di timore. Ora, mercoledì 16 luglio 2014, potrò dire anch’io di essere Decor Carmeli.