Claudio Capraro
L’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, si celebra la giornata mondiale dell’ammalato giunta quest’anno alla XXIV edizione ed inserita all’interno delle celebrazioni previste per il Giubileo Straordinario della Misericordia.
Quest’anno la giornata sarà celebrata in maniera solenne in terra Santa, a Nazareth dove “il verbo si fece carne e venne ad abitare insieme a noi” (Gv. 1,14).
Nel messaggio che il Santo padre ha rivolto agli ammalati ed alle persone che di loro si prendono cura, si invita a meditare sul brano del Vangelo del miracolo delle nozze di Cana (Gv. 2,1-11) ed ha come tema prescelto l’affidarsi a Gesù misericordioso come Maria : “qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
La malattia, soprattutto quella grave, mette sempre in crisi l’esistenza umana e porta con sé interrogativi che scavano in profondità. Il primo momento può essere a volte di ribellione: perché è capitato proprio a me? Ci si potrebbe sentire disperati, pensare che tutto è perduto, che ormai niente ha più senso... In queste situazioni, la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce. E questa chiave ce la consegna la Madre, Maria, esperta di questa via.
Quale insegnamento possiamo ricavare dal mistero delle nozze di Cana per la Giornata Mondiale del Malato?
Il banchetto di nozze di Cana è un’icona della Chiesa: al centro c’è Gesù misericordioso che compie il segno; intorno a Lui ci sono i discepoli, le primizie della nuova comunità; e vicino a Gesù e ai suoi discepoli c’è Maria, Madre provvidente e orante. Maria partecipa alla gioia della gente comune e contribuisce ad accrescerla; intercede presso suo Figlio per il bene degli sposi e di tutti gli invitati. E Gesù non ha rifiutato la richiesta di sua Madre. Quanta speranza in questo avvenimento per noi tutti! Abbiamo una Madre che ha gli occhi vigili e buoni, come suo Figlio; il cuore materno e ricolmo di misericordia, come Lui; le mani che vogliono aiutare, come le mani di Gesù che spezzavano il pane per chi aveva fame, che toccavano i malati e li guarivano. Questo ci riempie di fiducia e ci fa aprire alla grazia e alla misericordia di Cristo. Maria è la Madre “consolata” che consola i suoi figli.
Nella sollecitudine di Maria si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni di amore. Quante volte una mamma al capezzale del figlio malato, o un figlio che si prende cura del genitore anziano, o un nipote che sta vicino al nonno o alla nonna, mette la sua invocazione nelle mani della Madonna!
Nella scena di Cana, oltre a Gesù e a sua Madre, ci sono quelli che vengono chiamati i “servitori”, che ricevono da Lei questa indicazione: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Naturalmente il miracolo avviene per opera di Cristo; tuttavia, Egli vuole servirsi dell’aiuto umano per compiere il prodigio. Avrebbe potuto far apparire direttamente il vino nelle anfore. Ma vuole contare sulla collaborazione umana, e chiede ai servitori di riempirle di acqua. Come è prezioso e gradito a Dio essere servitori degli altri! Questo più di ogni altra cosa ci fa simili a Gesù, il quale «non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45).
Queste le parole del Pontefice. Per quanto riguarda la nostra Arcidiocesi, invece, la giornata del Malato sarà celebrata giovedì 4 febbraio presso l’oasi San Paolo a Martina Franca, il rev.mo P. Angelo Brusco, fondatore e direttore del centro Camilliano di formazione di Verona, terrà una relazione. Sabato 6 presso la cappella dell’Ospedale SS Annunziata si terrà la celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Santoro.
giovedì 11 febbraio 2016