lunedì 6 febbraio 2017

Qualche giorno fa la Chiesa ha festeggiato San Biagio, ecco il pezzo di Emanuele Damone che ci parla di Lui.

Emanuele Damone

Il 3 Febbraio la Chiesa festeggia San Biagio, protettore della gola.

Biagio nacque a Sebaste, in Armenia, sul finire del III secolo dopo Cristo. Studiò medicina e intraprese la professione di medico ma, vai a capire chissà perché, lo fecero vescovo. Lui però non dimenticò mai la sua vera professione.

Un giorno una madre disperata si rivolse a lui perchè suo figlio, mentre mangiava del pesce, stava soffocando a causa di una spina. Biagio non si perse d'animo, prese un pezzo di pane e lo benedì. Poi lo fece inghiottire e il bambino si salvò. Subito si iniziò a parlare di miracolo e per questo motivo Agricola, prefetto di Diocleziano, lo condannò a morte prima che il popolo lo facesse un capo. Lo fece scorticare vivo e poi decapitare.

In ricordo dell’episodio del bambino e della spina è tradizione farsi benedire la gola con due candele incrociate a formare una croce.

Inoltre oggi 3 febbraio vi è un'altra tradizione legata a San Biagio, diffusa soprattutto nel milanese: mangiare a colazione una fetta di panettone.

Prima di Natale una donna si reca da Frate Desiderio per far benedire un panettone che ha preparato per la famiglia. Desiderio, che è sempre molto occupato, dice alla donna di lasciargli il dolce per qualche giorno e poi di passare a ritirarlo. I giorni passano e la donna dimentica il suo panettone; frate Desiderio però non lo dimentica e giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, lo finisce.

Il 3 Febbraio la donna si ripresenta per avere il suo panettone, Desiderio va allora a prendere l'involucro ormai vuoto ma miracolo! Vi è un panettone grosso il doppio di quello che la donna aveva lasciato. Era sicuramente merito del Santo del giorno, San Biagio appunto.

Negli anni successivi molti milanesi portarono il loro panettone a Frate Desiderio nella speranza di un nuovo miracolo. Il frate però sapeva che non ci sarebbero stati eventi miracolosi come quello e consigliò a tutti di consumare l’ultima parte del loro dolce il 3 Febbraio, in ricordo dell’evento.