Valeria Malknecht
Quell’uomo è Karol Józef Wojtyła, ovvero Papa Giovanni II.
Trentanove anni fa non ero ancora nata ed i miei genitori si sarebbero sposati solo il 16 ottobre di quattro anni più tardi, eppure le immagini e le parole di quell’uomo straniero, dall’accento dell’est le ho ben impresse nella mia memoria, grazie ai racconti ed alle testimonianze dei miei familiari e dei media.
Era un uomo vestito di bianco e con un mantello rosso sulle spalle che, preceduto dal rituale “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”, si affacciò sorridente ed un po’ intimorito sulla folla di Piazza San Pietro che lo attendeva festosa.
“Carissimi fratelli e sorelle, siamo ancora tutti addolorati dopo la morte dell’amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco, i reverendissimi cardinali hanno chiamato un nuovo Vescovo di Roma. Lo hanno chiamato di un paese lontano. Lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Io ho avuto paura di ricevere questa nomina, ma ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso nostro Signore e nella fiducia totale alla Sua Madre, Madonna Santissima. Anche non so se potrei bene spiegarmi nella vostra, la nostra lingua italiana, se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia alla Madre di Cristo e della Chiesa ed anche a incominciare da nuovo, su quella strada della storia e della chiesa. Di incominciare con l’aiuto di Dio e con aiuto degli uomini”.
Il suo primo discorso, le sue prime parole da Papa, tracciavano già il segno di quello che sarebbe stato il filo conduttore del suo pontificato: la devozione a Maria, l’amore per i giovani, la vocazione alla santità.
Devotissimo e legatissimo alla Madonna, dedicò a Lei il proprio motto apostolico “Totus Tuus” (tutto tuo) ed a Lei ha fatto sempre ricorso nei momenti più difficili, fin dal suo seminariato.
Non è forse un caso che proprio nel mese per eccellenza dedicato a Maria ed in un giorno “mariano”, per la precisione il 13 maggio del 1981 (ricorrenza della prima apparizione della Madonna a tre pastorelli di Fatima), riuscì a sopravvivere ad un pericoloso attentato.
È stato il Papa del Giubileo, il Papa che ha accompagnato la Chiesa a varcare la soglia del nuovo millennio.
Ed ancora, è stato un Papa che ha amato profondamente i giovani tanto da dedicare a loro un ultimo pensiero prima di morire “Vi ho cercato. Adesso siete venuti a me. E di questo vi ringrazio”.
Ed infine è stato un Papa Santo, proclamato Santo dal proprio successore come mai era accaduto nella storia: esempio tangibile e concreto di come ogni uomo semplice ed umile possa davvero raggiungere la santità.
Il 22 ottobre, giorno del suo insediamento come Papa e come Vescovo di Roma, la Chiesa ricorda la figura di questo Santo che ancora oggi, come uomo dei nostri tempi, ci chiede aiuto e ci aiuta a sua volta, invitandoci a non aver paura, perché “Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”