venerdì 27 ottobre 2017

Luciachiara Palumbo

Passata l’estate, passato il sole con il mare e la pelle abbronzatissima ci si reimmerge nel noiosissimo dovere.

Già da un mese all’incirca, per la verità, c’è chi ha ripreso ad andare a scuola, chi all’università e chi è già affogato nel lavoro.

Si corre, si fa avanti e indietro, su e giù tra le mille faccende che, anche se siamo solo all’inizio, consumano tutte le energie ricaricate nella caldissima estate trascorsa. Tra tutti gli impegni, che definivo prima noiosi, ci sta però quella bella abitudine di “fare un salto” al Carmine se non ogni pomeriggio almeno due, tre volte alla settimana.

Direi quasi che quando sta finendo la vacanza e la mia mente si riempie di mille pensieri sull’anno che sta per arrivare, focalizzo la mia attenzione su tutte quelle volte che salirò le scale della Chiesa per andare nei saloni della confraternita.

Le immagini certamente mi porteranno molto lontano e, per qualche istante, spariranno tutti quei problemi all’apparenza irrisolvibili. Poi arriverò in cima alla scalinata, chiuderò gli occhi, li riaprirò e per magia saremo già arrivati alla Settimana Santa… bello vero?

Speriamo che succeda veramente. In realtà il tempo vola davvero veloce quando si è impegnati sempre e anzi sembra che non sia mai sufficiente per chi ha da organizzare tutto al meglio. Tra pochissimo tempo il profumo di pettole invaderà le nostre case, il muschio del presepe si cospargerà sul pavimento tra le urla della mamma che aveva appena lavato e il cane che, credendo sia mangiare per lui, correrà ad inghiottirlo.

E poi il Carnevale, le Quarant’ore e le domeniche di Quaresima… in uno sbatter di ciglia arriveremo al nostro periodo. Ricordo benissimo che quando ero bambina alla fine delle festività natalizie mia madre era sempre tristissima e io iniziavo a fare mille progetti, nominando in ordine tutti i momenti e gli eventi che ci sarebbero stati da quel momento fino all’Avvento dell’anno successivo.

All’epoca mia mamma sorrideva e si rasserenava sentendomi parlare così mentre oggi se poco poco le dico “dai sta arrivando la Quaresima”, mi risponde abbastanza male terrorizzata all’idea di dover svuotare i mobili per la mia processione in miniatura.

Mi dicono sempre in famiglia che “faccio venire l’ansia”… non capirò mai il perché. Pensare in avanti è il modo più bello per opporsi alla tristezza e allo sconforto che inevitabilmente ci coinvolgono più di una volta all’anno. E allora forza e coraggio ci aspetta un anno da vivere e tantissime pagine del nostro Nazzecanne da riempire. Decor