giovedì 2 novembre 2017

Antonino Russo

La solennità di tutti i Santi del 1 Novembre e la commemorazione dei defunti del 2 Novembre sono due momenti importanti dell’anno liturgico.

A proposito di Liturgia, anche nei segni la Chiesa ci aiuta a comprendere meglio questi momenti: il colore liturgico della festa di tutti i Santi è il bianco mentre quello della commemorazione dei defunti è il nero o il viola, il colore della penitenza, dell'attesa e del dolore.

In particolare, queste due ricorrenze che la Chiesa volutamente celebra ravvicinate, ci richiamano al senso ultimo della nostra vita che è la comunione eterna con Dio.

Ricordano il legame che c’è tra la Chiesa della terra e quella del cielo, tra noi e i nostri defunti: un legame di fede ma anche di affetto profondo e di reciproco aiuto ovvero la comunione dei santi.

Papa Francesco ha detto riguardo la comunione dei santi: «Si tratta di una verità tra le più consolanti della nostra fede, poiché ci ricorda che non siamo soli ma esiste una comunione di vita tra tutti coloro che appartengono a Cristo. Una comunione che nasce dalla fede; infatti, il termine “santi” si riferisce a coloro che credono nel Signore Gesù e sono incorporati a Lui nella Chiesa mediante il Battesimo».

Queste due festività Cristiane seguono ai festeggiamenti -non certamente religiosi- di Halloween.

Quella del 31Ottobre infatti rappresenta senza dubbio una festa consumistica, importata dagli Stati Uniti. Tuttavia Halloween in origine era una festa cristiana, anzi cattolica: Hallows indica i santi e il suffisso -een la vigilia (da evening, sera): sera (o vigilia) dei Santi. Come per ogni festa cristiana, anche quella di tutti i santi inizia la sera o la notte precedente (come per la vigilia di Natale o la notte di Pasqua).


Don Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, scrisse: «I cristiani – grandi maestri della gioia e del festeggiare – inventarono la festa dei santi (e la commemorazione dei morti) per celebrare il fatto che la morte era vinta e che il duro male era ormai sconfitto. Di questo dobbiamo parlare ai bambini, spiegando il nome Halloween. I celti cattolici (gli antichi irlandesi) iniziarono a celebrare l’illuminazione della notte, le zucche che mettevano in fuga il male, il cielo che visitava la terra, i dolcetti che i morti portavano ai loro discendenti come segno del loro amore sempre presente e della loro intercessioni per i loro cari presso Dio, la sconfitta del male»


Come genitore, cosa fare quindi? Noi cattolici dovremmo forse fare uno sforzo nello spiegare ai nostri ragazzi la comunione che ci lega ai nostri defunti e a tutti i Santi portandoli a pregare al campo santo (direi che dopo quanto detto è più appropriato come sostantivo rispetto a “cimitero”), parlando loro della morte con coraggio cristiano.

In una lettera dettata ormai in punto di morte, San Francesco d’Assisi chiese a Donna Jacopa di andare a trovarlo, portando con sé un cilicio, la cera necessaria per la sepoltura e un po’ di dolce, pare un mostacciolo. Ecco la dolce consapevolezza di essere nella comunione dei Santi!

Anche la nostra Confraternita celebrerà il due Novembre al cimitero dove saranno eseguite le Marce funebri da parte del Complesso Musicale Lemma presso la Cappella Monumentale del nostro Sodalizio e, successivamente, con la celebrazione della Santa Messa.