lunedì 13 novembre 2017


Andrea Alò

Con l’inizio del nuovo anno sociale, riprende l’appuntamento settimanale con la rituale preghiera a Gesù Morto. Ormai da quasi un mese, il giovedì sera la nostra comunità confraternale raccolta in preghiera, è guidata dal Padre Spirituale ad un momento di profonda riflessione che prende spunto dalla lettura di un brano dell’Antico Testamento.

Il testo guida di quest’anno liturgico è il “Libro del Levitico”, terzo Libro della Bibbia cristiana che, come possiamo apprendere dalle prime letture che hanno scandito questi primi incontri, contiene veri e propri dettami rivolti al popolo d’Israele sui rituali di culto che descrivono, ad esempio, in modo dettagliato e specifico i vari tipi di sacrificio e offerta per rendere grazie al Signore.

Proprio qualche giovedì fa, la riflessione a cui siamo stati condotti partiva dalla lettura di un brano il cui tema centrale era l’offerta. Offerta a Dio per chiedere qualcosa, per ringraziare, come espressione di pentimento: qualsiasi sia la ragione per cui ci rivolgiamo al Signore, conosciamo, da cristiani, il valore dell’offerta, del nostro sacrificio personale che si sostanza nel dono di un qualcosa di proprio: offriamo il nostro tempo con la preghiera, offriamo la nostra fedeltà, offriamo il nostro fare del bene.


Da li, lo spunto di riflessione a cui ci invitava il nostro Padre Spirituale e a cui ci conduceva parlandoci del Sacro: così come, nel brano del Levitico, si descrive minuziosamente (a volte anche in maniera cruda e cruenta) il rituale a cui il popolo deve assolutamente attenersi per portare a compimento l’offerta, in egual modo noi dobbiamo accostarci alla sacralità: che sia un momento di preghiera, che sia la liturgia, che sia una processione.

 Tutto ciò che di bello e prezioso il Signore ci ha donato, va vissuto con il rispetto che si deve per ciò che è Sacro.

E’ questo l’impegno che il Padre Spirituale ci ha chiesto per quel Venerdì, un piccolo fioretto nel giorno della Passione di Gesù e che personalmente cercherò di tenere a mente non solo per quella giornata, ma anche per il proseguo: quante volte, nel nostro vivere quotidiano, abbiamo smarrito questo sentimento? Riflettere su queste parole ci aiuterà a non perdere di vista questi preziosi precetti.

Ed ecco che, mentre siamo intenti a pensare, viene scoperta la Sacra Effige di Gesù Morto……. e poi quell’immancabile suono, a noi tanto caro e familiare, rompe il silenzio, ci scuote l’animo e ci richiama alla fede.