mercoledì 1 marzo 2017

Antonio Mandese

Le Quarantore furono divulgate dai fratres poenitentiae prima in Italia e poi alla fine del 1500  in tutta Europa, sono fondate sulla meditazione di passione e morte di Gesù. Il significato del numero “40” (secondo S. Agostino) furono le ore trascorse da Gesù nel Seprolcro, ma anche i mesi della  della predicazione di Gesù nel mondo, i giorni da Gesù trascorsi nel deserto e molti altri riferimenti biblici. In questo momento si celebra di fatto la conclusione del tempo di attesa e l'inizio, con il mercoledì delle ceneri e della Quaresima. 
Al Capo XII del nostro antico statuto del 1777 si menziona la regola che prescrive i doveri del  Maestro di Cerimonie che tra i tanti suoi compiti avrà anche quello di : ...Far venire ogni sera quelli Fratelli, che saranno posti a lista per assistere alla funzione, e da quando in quando farli uscire a due a due per far l'ora vestiti dell'Abito...


Il nostro modo di vivere questo periodo è strutturato in maniera complessa perchè di grande importanza e rappresenta la nostra partecipazione a questo passaggio liturgico. Con l'esposizione del Santissimo, siamo partecipi di una preghiera di adorazione che ci prepara ad affrontare con il giusto equilibrio la Quaresima e la riflessione sulla passione e morte di Gesù che vedrà il suo apice nei giorni del Triduo Pasquale.

La Confraternita non si abbandona mai, ma in questi giorni il fermento è massimo, come anche la   partecipazione; una partecipazione ed un fermento silenziosi ma al contempo pieni di un grande spirito di servizio. Per molti di noi è la prima occasione, dopo la festa della Titolare, di indossare l'Abito di Rito.

E' il momento giusto per riflettere con l'ausilio della preghiera in questa chiesa meravigliosa, che noi confratelli consideriamo casa, e dove è bello tornare con l'intento di renderla viva ancora una volta in attesa che il grande miracolo si compia; comunità viva di una presenza fattiva e ricca di piccoli gesti di aiuto reciproco, gesti semplici ma ricchi di significato e sempre compiuti a servizio di tutti; si pensi al gesto di tutti i collaboratori che pazientemente e generosamente si sono alternati con lena nel ricambio delle candele intorno al Santissimo. Il rinnovamento di questa luce viva e la gestualità tutta umana che, con paziente puntualità si ripete, rappresenta di per se un elemento di riflessione sull'importanza di questo momento di preghiera.


Per concludere, ed in attesa del Mercoledì delle ceneri e dell'imminente entrata della Quaresima, queste parole di Franco Fella servono a ricordare l'importanza del nostro Abito, del nostro Sodalizio e l'orgoglio di tutti noi in momenti come questi, in cui il contatto con la storia viva si ripete grazie alla fede:

...Sono trascorsi più di tre secoli, ed il rito si tramanda con al medesima osservanza; un profumo d'antico sembra aleggiare intorno ai Confratelli del Carmine, i quali ripetono i medesimi gesti, gli stessi comportamenti, le identiche preghiere, genuflettendosi oggi davanti al Ss Sacramento come fecero i loro padri, i nonni, e le generazioni che precedettero....


Questa sera con la Santa Messa conclusiva delle Quarantore e da domani con le Ceneri saremo coinvolti nell'impegno penitenziale della quaresima e ad un passo dalla Settimana Santa.