venerdì 15 gennaio 2016


Claudio Capraro


E’ noto a tutti che, Papa Francesco, con la Bolla Misericordiae vultus, con la quale ha indetto questo speciale Anno Giubilare, ha espresso il desiderio che il Giubileo non sia celebrato solo a Roma, ma anche nelle Chiese particolari al fine di esprimere la comunione di tutta la Chiesa e far giungere a tutti i cuori e a tutte le menti, l'annuncio della misericordia, cuore pulsante del Vangelo.

Egli stesso, prima ancora della porta Santa della Basilica di San Pietro, ha aperto quella della Cattedrale di Bangui nella Repubblica Centroafricana, chiedendo a tutti i Vescovi di individuare nelle proprie diocesi delle chiese da rendere “giubilari” con l’apertura in ciascuna di esse di una porta Santa.

Con un Suo decreto, il nostro Arcivescovo ha individuato per l’Arcidiocesi di Taranto, le seguenti chiese: la Cattedrale intitolata al patrono San Cataldo, la Concattedrale Gran Madre di Dio, la chiesa di Maria Santissima Annunziata a Grottaglie, la basilica di San Martino a Martina Franca, la chiesa intitolata a Santa Maria del Popolo a San Giorgio Jonico, il santuario diocesano intitolato a Nostra Signora di Fatima a Talsano e la cappella dell’Ospedale Civile Santissima Annunziata di Taranto. Nello stesso decreto, Monsignor Arcivescovo ha ricordato e ribadito quali sono i benefici che con il passaggio attraverso una di queste porte Sante è possibile lucrare e quali le condizioni morali e spirituali per compiere questo attraversamento.

La prima di queste porte, quella del Duomo di San Cataldo è stata aperta lo scorso 12 dicembre, al termine di una affollatissima Liturgia Stazionale che da piazza Castello, percorrendo via Duomo è arrivata sino alla Cattedrale dove per l’occasione erano esposte l’icona della Madonna della Salute e l’argentea statua del Patrono San Cataldo. Nella sua omelia, il Vescovo ha ribadito il significato ed il valore del termine misericordia e cosa l’atto del passaggio di una porta rappresenta per noi cristiani; una porta, un varco sempre aperti, come disponibile all’accoglienza era il padre misericordioso della parabola, come sempre disponibile al perdono è il Padre celeste.

Nei giorni seguenti, poi si sono svolte le cerimonie di apertura delle altre chiese giubilari della nostra diocesi, che da Grottaglie fino alla Concattedrale si sono concluse la mattina del giorno di Natale.

In ciascuna di queste chiese si sono svolte funzioni solenni nel corso delle quali è stata ribadita l’importanza per i fedeli dell’avvicinarsi al sacramento della Riconciliazione sempre, ma in maniera particolare durante il Giubileo.

Nella scelta delle chiese giubilari della nostra Diocesi, ognuna importante per un suo specifico motivo, una a mio modesto avviso ricopre un ruolo particolare. E’ la più piccola di tutte, ma ha sede in un luogo simbolo. Un luogo che per sua natura viene spesso associato a momenti tristi e che particolare importanza riveste nella nostra città in cui ciascuno di noi deve lottare direttamente o indirettamente con problemi legati alla salute: la cappella dell’ospedale Santissima Annunziata. L’importanza di questo luogo è tale che per l’apertura della porta Santa è arrivato in Ospedale il quadro della Madonna della Salute che dopo una breve processione per i viali del nosocomio è stato portato nella cappella per la celebrazione dell’Eucarestia. Stessa cappella dove in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale dell’Ammalato ed in concomitanza del cinquantesimo anniversario della presenza delle Suore del Divino Amore presso gli ospedali di Taranto, il prossimo 6 febbraio si svolgerà una cerimonia Eucaristica presieduta da Sua Eccellenza l’Arcivescovo.

Le indulgenze giubilari possono essere lucrate anche ogni giorno (non più di una volta), rispettando le condizioni previste e cioè confessione, comunione e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre seguita dalla professione di Fede, nonché l’impegno a compiere opere di carità e penitenza.