giovedì 21 gennaio 2016

Antonello Battista 


Dal 2013 oramai, a coordinare il gruppo che cura gli eventi culturali, i rapporti con la stampa e il blog quotidiano Nazzecanne Nazzecanne, c'è un confratello che molti di voi conoscono, Salvatore Pace. Esperienza confraternale oramai quasi trentennale, memoria storica per le nuove generazioni, preciso e meticoloso nel curare quotidianamente l'uscita dell'articolo sul Nazzecanne e confratello appassionato ed innamorato delle nostre tradizioni a 360 gradi, questo è Salvatore al quale, passati più di due anni dalla pubblicazione dell'articolo "zero" del Nazzecanne ho deciso di fare qualche domanda e di proporgli, scherzosamente ed amichevolmente, un 'intervista per parlarci un po di lui.

Salvatore, cosa ricordi della tua aggregazione?

Era l'estate del 1987, avevo presentato "le carte" per la mia aggregazione qualche mese prima, appena subito dopo Pasqua, allora si poteva fare così, ricordo che sostenemmo un breve noviziato, molto diverso da quello attuale, che consisteva in una serie di cinque "incontri" da tenersi a ridosso della Festa della Titolare.
Nel Luglio tarantino, il salone di primo piano, successivamente intitolato al Priore di allora, Avv. Cosimo Solito, diventava veramente un forno, eravamo tanti e con tanti di loro siamo diventati poi amici, con qualcun'altro amici fraterni, penso a Giovanni Perrone, per esempio.
Relatori degli incontri erano Don Marco Morrone, Nicola de Florio, Tonino Picardi e lo stesso Priore e tutto, credetemi, aveva un sapore di "cose antiche" . 
Il giorno dell'Aggregazione la Chiesa era stracolma, mio padre e mia madre, entrambi impegnati a lavoro, non poterono assistere alla funzione ed è questo un cruccio che ancora mi porta dispiacere, non avevo ancora tutto il vestito di mia proprietà e partecipai sia alla messa che alla mia prima processione con un cappello e uno scapolare "importanti", quelli di Antonello Papalia che, cosa a me sconosciuta allora, sarebbe diventato mio compagno di "sdanga" nel futuro nonchè Priore della nostra Congrega, un battesimo fortunato, insomma. 
Ho delle foto che risalgono a quella giornata di festa, abbronzato da due mesi di mare alle spalle, piccolo, magro ahimè, e felice, ricordo che mi sentivo al settimo cielo, una curiosità per far capire la nostra "malattia", dopo l'aggregazione indossai l'abito di rito ogni pomeriggio per un mese, in camera mia, abbassando il cappuccio e facendo andare nel "walkman" la cassetta con le marce regalatami allora dal buon Antonio Mancarella, mia madre mi prendeva per pazzo ma furono quelle le mie prime nazzicate. 

Quale ricordo di Settimana Santa hai più a cuore? 

Indubbiamente, non me ne vogliano i miei confratelli dalla mozzetta crema, le volte in cui ho retto le sdanghe della "Madonna" abbascije, tre processioni, ognuna per un motivo ben preciso che porterò nel mio cuore.
Nazzicare sul ballatoio di San Domenico, portare la Madonna Addolorata nei vicoli del dolore, la sdanga nera sono sensazioni che rimarranno scolpite nel cuore per sempre, nonostante mi senta profondamente Carmelitano e ami ogni Processione dei Misteri alla quale ho partecipato sia ben chiaro. 

Qual'è la statua o il simbolo al quale sei più legato e perchè? 

La Sacra Sindone, una statua che ho avuto l'onore di portare alcune volte e che amo particolarmente, i miei amici staranno sorridendo pensando che è leggera e chiamandomi "squagghione"..

Cosa si prova a ricoprire l'incarico  di coordinatore del gruppo eventi culturali, quali sono le tue  sensazioni nel servire la Confraternita?

Giorno per giorno ho imparato a servire silenziosamente il nostro Sodalizio, gioendo per eventi importanti che hanno visto protagonista il gruppo da me coordinato, i numeri unici pubblicati nel 2014 e 2015 in occasione della Settimana Santa, il Concerto di Settimana Santa 2014 con i brani presentati da membri del coordinamento che avevano preparato meravigliose introduzioni, tutte piene di significati profondi, evento del quale vado orgogliosissimo, l'organizzazione dell'aspetto multimediale in occasione della Festa della Titolare di quest'anno, il quotidiano impegno del Nazzecanne, l'Anno Giubilare che ho avuto l'onore di vivere dal di dentro in ogni sua parte, sono tutte cose che fanno parte oramai del bagaglio di emozioni che si trova nel mio cuore e che il priore mi ha dato modo di provare, lo ringrazio, ringrazio tutto il consiglio che ha affidato a me la sua voce quotidiana e che mi ha dato fiducia sempre nell'organizzazione dei compiti affidatimi. 

Alla fine del caffè sorseggiato insieme saluto il mio amico Salvatore che già sta organizzando i giorni futuri del Nazzecanne con messaggi e telefonate .
Auguri amico mio e auguri a tutti voi confratelli e consorelle della nostra meravigliosa Arciconfraternita.