lunedì 18 gennaio 2016



 Claudio Capraro


Per il popolo era ed è Sant’Antonio col porco. Non è una mancanza di rispetto, assolutamente, è una maniera semplice o meglio ancora semplicistica con cui nel linguaggio popolare lo si distingue dal suo omonimo patavino che invece è Sant’Antonio col giglio. Maiale e giglio entrambi recuperati direttamente dall’iconografia, forse la forma più diretta ed elementare di evangelizzazione per chi nel passato aveva poca familiarità con la scrittura e la lettura.
Sant’Antonio abate, anacoreta di origine egiziana, è ricordato dalla Chiesa Cattolica il 17 di gennaio, data fissa di inizio del Carnevale mentre la durata ed il termine di questo periodo sono dettati dalla data della Pasqua.

17/1/2016, Chiesa del Carmine
ph Francesco Conte
Nei dipinti Sant’Antonio abate è circondato da animali, in particolare da un maiale e conseguenza di ciò è che lo stesso Santo sia il protettore degli animali domestici.
Animali domestici la cui presenza nelle nostre case è in costante aumento a leggere indagini in tal senso, tanto che il mercato dei prodotti e degli alimenti per questi piccoli amici è uno dei pochi a non conoscere la crisi avvertita da tutti gli altri settori negli ultimi tempi.

I motivi di questo incremento sono molteplici, ma fra i tanti è bello sottolineare l’aumentato amore per il Creato intero ed in particolare per gli animali più volte richiamati dal Pontefice che non a caso porta il nome del Santo di Assisi il quale, come è noto, con la natura e gli animali aveva un rapporto di rispetto e di amore fraterno.
Tradizione diffusa il 17 gennaio è quella in molte parrocchie di benedire gli animali domestici ed in molti casi di farli partecipare anche alla Messa che precede tale benedizione che viene accompagnata oltre che dalle musiche sacre anche dai versi di cani, gatti e uccelli. Ogni tanto mi è capitato di veder qualcuno arricciare il naso, ma sono convinto che a nostro Signore la presenza di queste creature nella Sua casa faccia particolarmente piacere.

Quest’anno la parrocchia del Carmine, per iniziativa di don Marco Gerardo, ha organizzato alle ore 12 di domenica 17 gennaio una Santa Messa con la presenza degli animali e dei loro amici a due zampe, al termine della quale seguirà la benedizione singola per ciascun animale. Una iniziativa che sicuramente incontrerà il plauso di molti al di là che abbiano o meno un animale nelle loro case.
Un 17 gennaio da vivere con un occhio rivolto al Creato e con il pensiero che, cominciando il carnevale, sicuramente è già altrove.
Terminata la messa, una volta a casa prima di sedersi a tavola a gustare un piatto di calzoni con la ricotta ed orecchiette, una scossa al “firone” per capire fino a che punto è pieno. Quest’anno il carnevale è corto….