giovedì 16 luglio 2015

Umberto de Angelis

Sembra ieri, quando quasi quindicenne mi preparavo a diventare novizio. Era il 1975, il mese di Giugno dopo la fine della scuola lo avevo trascorso indaffarato nel preparare i documenti necessari da presentare per l’iscrizione alla Confraternita. Alcuni pomeriggi in oratorio per partecipare agli incontri “intensivi” di preparazione all’aggregazione e finalmente il 2 Luglio la notizia che eravamo stati ammessi all’aggregazione. Passarono altre due settimane dedicate all’acquisto dell’abito, degli accessori e alle prove per l’aggregazione del 16 Luglio.

Avevo maturato da tempo il desiderio di iscrivermi ma volevo trovare un amico con cui condividere la stessa “vocazione”. Mario, un mio compagno di classe, sapeva delle mie intenzioni, ne parlavo con tutti i miei amici e compagni di scuola già da tempo. 

Un giorno di Maggio, prima della fine della scuola, mi disse che suo fratello Giacinto, che conoscevo per le partite di calcio che organizzavamo tra noi amici, aveva espresso lo stesso desiderio, anche lui voleva diventare confratello del Carmine. Una breve telefonata ed un’ora dopo eravamo già in Segreteria per prendere le informazioni sulle pratiche per aggregarsi.

Anche in quegli anni ricordo vivevamo in Italia, dal punto di vista economico, un periodo non favorevole dopo la famosa crisi petrolifera, con gli inevitabili strascichi sulla vita sociale. C’erano tensioni sociali con l’inizio dei primi “anni di piombo” e anche dal punto di vista religioso c’era un clima di tiepida partecipazione. Anche le iscrizioni degli aspiranti nei primi anni ’70 non erano molte. Quell’anno invece ci fu un’inversione di tendenza e il gruppo degli aspiranti fu più numeroso del solito. Agli incontri conobbi altri nuovi iscritti “piccoli” come noi e si creò subito un buon clima di amicizia.

Per me giovanissimo la Confraternita vista dall’esterno aveva un aspetto austero e mi sembrava frequentata per la maggior parte da confratelli molto più grandi di noi. All’inizio, salire le scale per arrivare in Segreteria metteva una certa soggezione, almeno per me che ero abbastanza timido.

Ma lentamente frequentando quelle stanze e quei saloni, ma soprattutto conoscendo le persone che ci guidavano nel nostro percorso di preparazione tutto cambiò, tutto divenne più familiare. Il padre spirituale, don Luigi, il Priore “l’Avvocato”, il Segretario “don Ciccio” Mignogna, il dott. Picardi, ma in particolare Franco Pizzolla (allora Economo) e il Maestro dei Novizi Nicola De Giorgio mi furono particolarmente vicini, di loro ho un bellissimo ricordo e nel tempo sono stati per me un riferimento.

Di molti di quei ragazzi ricordo ancora il nome: Giulio, Antonio, Cosimo, Felice, Sebastiano,….., di altri il cognome. Negli anni con qualcuno ci siamo rivisti durante i momenti di partecipazione comunitaria o nelle processioni, magari con qualche chilo in più e qualche capello grigio in testa.

E quest’anno, in questa particolare ricorrenza del 40° di aggregazione mi piacerebbe che, per ringraziare la nostra Titolare che ci protegge sotto il Suo manto, potessimo tutti scambiarci gli Auguri in Abito di Rito durante la partecipazione alla processione del 16 Luglio.

Avvicinandoci alla Festa della nostra Titolare, colgo anche l’occasione per augurare a tutti i prossimi aggregati 2015, confratelli e consorelle, di poter vivere intensamente la vita di comunione fraterna e di poter raggiungere e superare traguardi importanti, come quello raggiunto da noi novizi del 1975, tenendo sempre vivo il ricordo della loro aggregazione e degli amici che con loro riceveranno lo Scapolare.

Semper Decor Carmeli.