lunedì 16 gennaio 2017

Antonio Mandese
I preparativi non si interrompono mai, ciononostante guardandoci intorno tutto sembra stranamente immobile!

La cura silenziosa di beni e arredi richiede tempo, eppure l'immagine di un occhio poco attento, non percepisce il lavorìo sotterraneo e costante. E' bello ogni tanto alzare gli occhi a quelle nicchie che celano e custodiscono, sperando che un altro anno arrivi in fretta.


La cura dei programmi, parole, contratti, accordi affichè una macchina complessa funzioni al dettaglio. La città ogni anno si ritrova intorno ai suoi simboli grazie al lavoro di persone, spesso anonime, ed alla cura del corpo vivo di un bene comune della Confraternita e della collettività.

Siamo spesso colpiti dalla bellezza vivifica dei Simulacri della nostra Settimana Santa, ma vorremmo soffermarci anche su quelle figure “umane” che permettono a confratelli, fedeli e cittadini di vivere questo momento unico nell'anno perchè, sebbene questi Riti siano frequentemente fonte di velato biasimo dall'esterno del nostro sodalizio- anche la parte più laica della città ne è coinvolta, affascinata, e - cosa più considerevole di tutte - li attende con la stessa ansia e lo stesso moto dei confratelli.

L'organizzazione dei Riti conferma, ogni anno, come passare dalle parole ai fatti sia possibile in una città in cui, prendere una decisione sembra sia molto difficile e organizzare eventi complessi generi scompensi che non ci permettono di renderla unica e di realizzare un progetto di valorizzazione che parta dai nostri Riti, perchè no, per coinvolgere il territorio che li segue e li aspetta, rispettandone e comprendendone la loro natura fino in fondo.
 

Non è questa la sede per critche o dissertazioni; di certo è la sede giusta per soffermare la nostra attenzione sul bene insestimabile in termini di competenze e professionalità che rappresenta questa Confraterita per la città, un bene salvifico e immenso che spesso passa come scontato e inosservato ai nostri occhi distratti e frettolosi; proprio come preziosi e di grande valore sono le opere di quei collaboratori invisibili ai più che, con mansioni differenti, aprono e chiudono porte, cassetti, scandiscono momenti liturgici, riunioni, corsi, beneficenza, ristrutturazioni, si pensi su tutto alla informatizzazione di tanti processi interni e mille altre faccende meramente pratiche, che rendono vivi questi luoghi e attualissimi i Simboli della Passione di Gesù con amore, quotidiana dedizione e, cosa ancor più importante, la proiettano nel prossimo immediato futuro, rispettando quel patto intergenerazionale non scritto che ci impegna a preservare e custodire la tradizione, migliorandola, dove possibile, e rendendola più consapevole.

La nostra Chiesa rappresenta un luogo centrale di culto che, nelle sue viscere più profonde, custodisce anche la storia viva della città, che non sarebbe la stessa senza i Riti, ma ancor più importante è ricordare a noi stessi il preziosissimo bene immateriale che questa Confraternita e tutte le sue attività rappresentano per il territorio nel quale agiscono.


La Confraternita intesa come comunità, merita attenta gratitudine e ascolto da parte del territorio circostante. Ricordarcelo di tanto in tanto fa bene allo spirito, quelle nicchie custodiscono la storia di una Passione che ha radici profonde nella fede, nella tradizione e nella consapevolezza di essere comunità viva prima di tutto, fatta di donne e uomini che di questo territorio sono parte integrante.