Amarcord dello scorso anno ..vale la pena rileggerlo
Benedetto M. Mainini
Benedetto M. Mainini
“L'Epifania tutte le feste porta via”. Il detto popolare è proprio vero: dal giorno dopo, infatti, si incomincia a riporre nelle scatole gli addobbi natalizi, (il presepio no: si smonta il due febbraio, della Candelora, come tradizione comanda!) in attesa del Natale prossimo. La solennità dell’Epifania, dunque, pone termine alle festività natalizie, questo lungo periodo che nella nostra città ha avuto inizio all’alba di Santa Cecilia.
Ma che cos’è l’Epifania? La traduzione del termine è manifestazione, cioè la manifestazione della divinità e umanità del Cristo ai Magi. E i Magi chi sono? Secondo il Vangelo di Matteo essi sono persone sapienti di rango elevato venute dall’Oriente seguendo una stella. Infatti erano Màgoi, il nome greco di astrologhi. La loro provenienza da Oriente fa pensare alla Persia, dove i sacerdoti parsi di Zoroastro promuovevano l’interpretazione delle stelle. Noi chiamiamo “re” i Magi e riteniamo che fossero tre, e conosciamo persino i loro nomi, Gaspare, re degli Indiani, Melchiorre, re dei Persiani, e Baldassarre, re degli Arabi, che nelle tradizioni tarde è sempre nero, da un Vangelo apocrifo scritto intorno al VI secolo al Alessandria. Ma nel testo di Matteo non dice nulla di ciò. Però prendendo spunto dal salmo 70, “I re di Tarsis e delle isole porteranno offerte, i re degli Arabi e di Saba offriranno tributi”, e da Isaia, “Tutti verranno da Saba portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore”, la tradizione e la pietà popolare hanno trasformato i tre esperti di astronomia in tre re di età e provenienza diverse, che portano in dono al Bambino Gesù oro, incenso e mirra: si tratta di prodotti commerciati abitualmente sulla “via dell’incenso” che, dall’Oceano Indiano, risaliva la penisola arabica recando al mondo mediterraneo le merci dell’Arabia felix. “Il Re è annunciato dall’oro, verso Dio sale il profumo dell’incenso, ma l’asprezza dei semi di mirra preannuncia la morte e la tomba…” (Prudenzio). Essi rappresentano: le tre razze primigenie della terra, scaturite dai tre figli di Noè; i tre momenti dell’esistenza umana (la giovinezza, la maturità, la vecchiaia); i tre aspetti del tempo (il passato, il presente, il futuro).
Il giorno dell’Epifania si ha la possibilità di ascoltare le ultime pastorali in varie manifestazioni religiose che si svolgono sul territorio tarentino.
Il primo appuntamento si svolge in Città Vecchia, a San Domenico, per la processione de “‘U Bammine all’erte” con il bel simulacro in cartapesta del Bambino Gesù in piedi su una nuvoletta sorretta da tre angeli, con la mano destra benedicente e quella sinistra poggiata su una corona di spine e una croce, i simboli della Passione, portato sulle spalle dai confratelli della Confraternita Nome Santissimo di Dio, fondata nel lontano 1580. La statua fu donata nel 1916 dalla signora Maddalena Pissacroia, madre dell’Ing. Nicola Pavese, per lunghi anni Commissario Arcivescovile della Confraternita dell’Addolorata. Questa processione si svolgeva, fino al 1987, il primo gennaio.
Un’altra processione del Bambino anche nel Borgo: dalla nostra parrocchia del Carmine, dopo la messa delle ore 18,30 si snoda la processione con l’immagine di Gesù Bambino, retta sulle spalle da otto nostri Confratelli in abito di rito.
Ma il momento più atteso è nel pomeriggio (quest'anno rinviato alla domenica seguente a causa del mal tempo), a Lama, per la Calata dei Magi, storico appuntamento che si ripete da oltre cento anni, con un testo della recita molto antico, che si ispira ai testi evangelici e ai testi apocrifi. La festa nella borgata ha inizio in mattinata con il giro della banda musicale per le contrade. Alle ore 12 si tiene l’asta tra le sette contrade (Bellatrase, Carelli, Capitignano, Faito, Battaglia, Fontana e San Domenico) per l’aggiudicazione della statua di Gesù Bambino; qui non ci sono cifre elevate, ma solo piccoli contributi per la riuscita della manifestazione. Alle 15,30 muove, dalla contrada aggiudicataria, la processione del Bambino. Alle ore 18 la celebrazione della S. Messa e alle ore 19 inizia la sacra rappresentazione con la partenza dei Magi a cavallo dalla contrada che ha vinto l’asta verso la piazza della chiesa Regina Pacis, dove si svolge la rappresentazione.
Bene, dopo questi ultimi appuntamenti natalizi iniziamo a concentrarci sul periodo da noi più atteso: la Quaresima... la Settimana Santa...