Le emozioni degli incontri pre-pasquali con le scuole..
S.P.
Uno dei modi più belli per far conoscere la nostra Confraternita è, senza dubbio, il confronto con i bambini.
E’ in questi momenti che ci si rende conto di quanto siano i più piccoli a donare più che noi adulti a ricevere!
Ho accettato con entusiasmo la proposta ricevuta dal nostro Segretario al gruppo Cultura di parlare ai bambini della scuola elementare Europa di Taranto lo scorso giovedì mattina nell’ambito di una serie di incontri organizzati dal Prof. Carmine Carlucci.
Barcamenandomi tra pioggia e impegni lavorativi, ho raggiunto l’istituto: purtroppo, una volta entrato, ho notato che pioveva anche... all’interno constatando che praticamente le scuole della nostra città versano in uno stato pietoso nonostante ospitino i nostri bambini, i nostri figli. Meriterebbero di più anche loro dalle nostre istituzioni. Ma questo è un altro lungo discorso.
Alle 9:15 circa mi ha raggiunto il Confratello Prof. Antonio Fornaro autore del recente “Furcè... 'nguè!” - Piccolo glossario per la Settimana Santa. Nei minuti che hanno preceduto l’arrivo delle seconde e terze classi accompagnate dagli insegnanti, ho vissuto una serie di flashback che avevano un sapore antico e affascinante grazie agli aneddoti del Professore. In effetti, la sera prima, Salvatore Pace me lo aveva anticipato!
Alle 9:30, arrivati i bambini in aula magna, il Prof. Fornaro ha iniziato a coinvolgerli sapientemente grazie agli anni di esperienza nell’insegnamento. E’ stato un dialogo che ha coinvolto noi e i piccoli studenti durato circa un’ora per classe.
Nonostante io abbia un decimo degli anni di sodalizio, il Prof. Fornaro ha sottolineato ai bambini che siamo Confratelli entrambi. Io invece ho ribadito ai piccoli che solo attraverso l’insegnamento dei più grandi è possibile crescere e questo vale in ogni ambito, nella vita Confraternale come in quella sociale.
Abbiamo parlato di Pellegrinaggio ai Sepolcri, di Marce Funebri, della Processione dell’Addolorata, della Processione dei Misteri, dei nostri gesti, dei nostri riti.
A proposito della statua della Vergine Addolorata: ma lo sapevate che, per i bambini, è vestita di bianco?
Che tenerezza!
Molti evidentemente non vengono accompagnati dai genitori a vivere i nostri riti anche se mi piace pensare che la loro risposta sia teologica dettata dalla fede del cuore dei più piccoli, che vedono la Vergine bianca come la luna sempre, anche nei giorni della passione e morte di Gesù.
Mi sono commosso al racconto fatto dal Prof. Fornaro quando ha parlato della Marcia “Inno a Cristo morto” nota come Tuppe Tuppe dell’autore G. Cacace scritta nel 1850.
A chiusura dell’incontro, il saluto del Dirigente scolastico ha ricordato a tutti noi che probabilmente siamo più “Perdune” che Spartani, sottolineando il fatto che il legame tra i Tarantini e i Riti è qualcosa indissolubile.
Le nostre tradizioni sono davvero un tesoro da trasmettere alle nuove generazioni con amore e con attenzione.