mercoledì 17 giugno 2015

Valeria Malknecht

Nella bella Roma, a pochi passi da San Pietro, in una traversa di via della Conciliazione, c’è la chiesa di Santo Spirito in Sassia.
Una delle bellissime Chiese come tante di cui è piena la Capitale, ma molto particolare perché è riconosciuta come il Santuario della Divina Misericordia.

Il Culto della Divina Misericordia ha origini recenti ed è legato a tre figure: Santa Faustina, Giovanni Paolo II ed il rosario.


Santa Faustina Kowalska è la prima messaggera della Divina Misericordia.
Questa suora polacca ebbe il dono di ricevere il messaggio della Divina Misericordia ed il compito di diffonderlo nella sua breve vita terrena.
Si legge nel suo Diario del 22 febbraio 1931: “La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Muta tenevo gli occhi fissi sul Signore; l’anima mia era presa da timore, ma anche da gioia grande. 
Dopo un istante, Gesù mi disse: Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto scritto:Gesù, confido in te. Desidero che questa immagine venga venerata prima nella vostra cappella, e poi nel mondo intero. Prometto che l’anima, che venererà quest’immagine, non perirà. Prometto pure già su questa terra, ma in particolare nell’ora della morte, la vittoria sui nemici.
(...) Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il  pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia. Desidero che i sacerdoti annuncino la Mia grande Misericordia per  le anime dei peccatori”.

E così infatti è avvenuto.
Nel Maggio dell’anno Giubilare 2000, Giovanni Paolo II ha istituito la Solennità delle Divina Misericordia, che si celebra nella prima domenica dopo Pasqua.
Ed il profondo legame del Santo Padre con la Divina Misericordia è durato per tutta la sua vita: forse non è un caso che egli sia tornato in cielo proprio ai primi vespri della Solennità della Divina Misericordia.
Ed oggi, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, ai due altari che sono posti ai lati dell’altare maggiore, sono venerate da un lato, l’immagine di Gesù misericordioso e dall’altro, l’immagine di San Giovanni Paolo II.
Sono l’una di fronte all’altra, come se comunicassero fra loro. Come se si guardassero negli occhi.

Il terzo simbolo legato al Culto della Divina Misericordia è il rosario.
Gesù, infatti, ha rivelato a suor Faustina che il mondo sarà salvo se si rivolgerà con fede alla Divina Misericordia: “Alle tre del pomeriggio implora la mia Misericordia  specialmente per i peccatori… E’ un’ora di grande Misericordia per il mondo intero… In quell’ora non rifiuterò nulla all’anima che mi prega, per la mia Passione”.
La cosiddetta Coroncina della Divina Misericordia si recita sui grani del rosario, segno che il perdono di Dio passa anche attraverso l’intercessione di Maria.

Il messaggio della Divina Misericordia non si ferma a Santa Faustina e a San Giovanni Paolo II.
Papa Francesco, dopo aver distribuito in piazza San Pietro ai fedeli la “medicina misericordina”, ha infatti istituito un anno giubilare straordinario dedicato alla Misericordia di Dio che avrà inizio il prossimo 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione.