giovedì 25 giugno 2015

Luciachiara Palumbo 

Maria è la mamma di tutti e la mamma di ognuno.

Nei momenti più dolorosi ci piace invocarla in un’intima preghiera per rafforzare quello stretto legame personale che si instaura tra noi e Lei. 

Ma questo attaccamento che fa di noi degli innamorati di Maria è reso ancor più forte quando ci stringiamo attorno ad altri fratelli in Cristo che come noi indossano lo scapolare carmelitano. Scatta in noi un qualcosa, scocca una scintilla con un pizzico di curiosità e diventiamo gioiosi di conoscere le loro tradizioni, i loro usi e la loro devozione. Cosa nasce dall’incontro? Nulla. 

La fratellanza non Nasce ma si Riconosce nel cuore emozionato di chi ci racconta, di chi descrive e di chi fissa con la nostra stessa intensità gli occhi della Vergine… Questa è il clima di famiglia che si è potuto vivere in una semplice domenica di Giugno, in una semplice giornata che segnava la tappa conclusiva dei nostri aspiranti novizi.

Il ritiro spirituale ha la funzione di tirare le somme di un anno ricco di emozioni e di completare la loro formazione ma posso dire con certezza che ha dato un insegnamento doppio anche a noi che già siamo confratelli e consorelle. Da una parte c’è stata in noi una riscoperta del silenzio e della pace che possono nascere solo dalla preghiera. 

Il Santuario a cielo aperto dedicato alla Madonna del Camine ci ha permesso di camminare e di riflettere su noi stessi, su cosa realmente vogliamo e di ascoltare nel vento la voce di Dio. E’ necessario fermarci nonostante la frenesia dei nostri giorni e delle nostre attività, ci ha detto don Marco riflettendo sul brano del Vangelo. Ma l’amore verso Dio non può esistere se non vi è l’amore per l’altro. “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. 

Le ore trascorse insieme tra risa e preghiere conducevano alla ricerca del vero volto di Cristo il cui specchio sono gli occhi della Mamma. Conoscere Maria significa tuttavia conoscere noi stessi nel profondo, interrogare la nostra anima e amare smisuratamente i fratelli che vedono nello scapolare l’unica vera scala verso il Paradiso.

Al termine della giornata tutti potevamo ritenerci soddisfatti e arricchiti nell’aver ritrovato noi stessi e nell’aver trovato l’altro, il prossimo. L’accoglienza ricevuta dalla confraternita del Carmine di Mottola ha mostrato come i nostri cammini spirituali siano paralleli e comuni in tutte le sfaccettature che vanno dalla devozione per la Madonna del Carmine alla cura dei riti della Settimana Santa… 

La famiglia Carmelitana fonde in un cuor solo Maria e Cristo, la madre e il figlio, il grembo ed il frutto. Il mio augurio verso coloro su cui calerà l’abbraccio di Mamma è quello di sentirsi sempre orgogliosi di far parte di una vera famiglia, di mostrare a tutti nonostante le invidie e nonostante i giudizi che la vera gioia è in Dio e non nel mondo che ci circonda…