martedì 9 giugno 2015

Umberto De Angelis 

Il corso per gli aspiranti novizi iniziato a Novembre 2014 sta per concludersi. Manca solo un incontro e poi il ritiro spirituale del 21 Giugno, che concluderà questo anno intenso di catechesi e di formazione degli aspiranti confratelli e consorelle. Un anno di formazione particolare che sì è innestato nelle celebrazioni per il 250° anniversario della donazione dei Calò, nell’anno Giubilare straordinario concesso proprio per tale ricorrenza.


Gli aspiranti, ormai prossimi novizi e novizie, si sono iscritti al corso con diverse e personali motivazioni, che in questo anno di formazione si sono arricchite di contenuti, hanno trovato conferme e per altri è stato l’inizio di un ritrovato percorso personale di Fede. La frequenza e la partecipazione al corso è stata buona. Il percorso di formazione si è articolato essenzialmente in tre parti principali.

La parte degli incontri di catechesi e di approfondimento spirituale, è stata condotta dal nostro Padre Spirituale, Don Marco, che ha saputo catturare l’attenzione di tutti nell’evidenziare i capisaldi della nostro essere Cattolici credenti. Ha letto i Testi Sacri e ha spiegato utilizzando sempre parole semplici e concetti comprensibili, supportati da esempi di vita quotidiana.. Ha risvegliato in tutti l’interesse ad approfondire, attraverso la lettura della Parola, quella Fede che affermiamo di avere dentro “ma che a volte è coperta da uno strato di polvere”.

Un’altra parte di incontri è stata curata dalla Confraternita e diretta dal Priore, dal Vicepriore e dai Maestri dei Novizi. Per spiegare e inquadrare meglio il Sodalizio nel nostro periodo, siamo partiti dalle origini e dalla Storia della Confraternita, passando poi alla lettura e all’approfondimento dello Statuto delle Confraternite e del Regolamento interno vigente, con un focus particolare sull’organizzazione della Confraternita, sui suoi compiti e sul suo funzionamento. Una parte che ha interessato particolarmente gli aspiranti è stata quella delle processioni per i Riti della Settimana Santa e della Titolare, della composizione dell’abito di Rito, dei diritti e dei doveri dei Confratelli e delle Consorelle. Meno interessante (e si spera anche meno utilizzata, ndr), ma ugualmente necessaria, la parte relativa alle sanzioni disciplinari.

L’ultima parte, condotta dal Padre Spirituale e molto partecipata dai futuri novizi e novizie è stata quella relativa all’analisi del rito di aggregazione e del significato delle parole, delle formule e dell’impegno che i confratelli e le consorelle assumono entrando a far parte nella “Confraternita della famiglia della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. La scelta di aggregarsi, è stato ribadito da Don Marco, è la conferma di una particolare vocazione, che gli aspiranti hanno ricevuto, che parte dalla conferma dell’essere cristiani battezzati con l’acqua e confermati poi nello Spirito Santo.


Nella invocazione della Preghiera di Benedizione è condensato il compito e la missione dei Confratelli e delle Consorelle, infatti il Celebrante si rivolge a Dio che chiama “alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità” e guarda con benevolenza proprio tutti i novizi che ricevono “devotamente lo Scapolare del Carmine che porteranno diligentemente come segno della loro offerta alla Vergine Maria del Monte Carmelo”.

 Ecco la vocazione, ecco la chiamata, ecco la responsabilità e l’impegno quotidiano nel portare quello Scapolare che potremmo dire ci sentiamo cucito addosso. Davvero arduo e sfidante è il compito che accompagna i Novizi e tutti i Confratelli, devozione alla Madonna e diligenza in ogni atto della propria vita. E anche qui Don Marco ha saputo sintetizzare questi concetti, che possono sembrare difficili, dicendoci che: “prima di ogni nostra azione dobbiamo pensare se la Madonna sarebbe felice di quello che stiamo per fare o che abbiamo intenzione di fare. Se la nostra risposta è sì, allora ci stiamo comportando diligentemente, altrimenti è meglio ripensare al nostro operato”. Ed è proprio all’Amore che la Madonna ha per noi, dobbiamo affidarci, affinchè “lasciandosi amare dalla Vergine tenerissima”, possiamo essere conformi all’immagine di Gesù.

Il Padre Spirituale infine ci ha suggerito un’immagine bellissima, quando vedremo i nastri dello scapolare calare sulle spalle dei novizi e delle novizie e ascolteremo le parole del celebrante: “Ricevi questo Scapolare, col quale entri nella Confraternita della famiglia della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Fiducioso dell’amore di così grande Madre, dedicati alla sua imitazione e alla sua intimità. Porta questo simbolo come ricordo della presenza di Maria nell’impegno quotidiano di rivestirti interiormente di Cristo Gesù, …”. Allora noi tutti confratelli e consorelle, anziani e novizi, dovremo pensarci ai piedi della Croce, quando Gesù affidò sua Madre al discepolo Giovanni e chiese alla Madonna di considerare Giovanni (e ognuno di noi) suo figlio.

Nell’attesa del 16 Luglio e della preparazione al prossimo ritiro spirituale, un grande “Decor Carmeli” a tutti gli aspiranti che saranno ammessi a far parte della nostra famiglia carmelitana.

ph. Francesco Conte per Portodimareter