giovedì 31 marzo 2016

Emanuele Damone 

E ora?

La banda di Santa Cecilia sta per concludere Jone, il nostro amato Gesù Morto è appena entrato in chiesa dal grosso portone color marrone e la sua dolce Mamma sta per raggiungerLo. Scendono le ultime lacrime, un anno a partire da questo momento ci separa nuovamente dalla magia della nostra Settimana Santa.
E ora? La prima domanda che viene in mente è questa, cosa e come faremo ad aspettare un altro lunghissimo anno per rivivere ciò che in circa 40 ore ci fa sentire vivi?


Sembra volato il tempo, nella mente hai ancora lo scambio delle Palme con il tuo compagno che di lì a qualche ora sarebbe stato con te nel salone della Provincia a "lottare" per un qualcosa sognato mesi, anni, o molto di più. Ricordi l'abbraccio dopo l'aggiudicazione, la discesa della scalinata molto più rilassati, il messaggio ai famigliari che tutto è andato come sperato.
E allora ritrovi un altra scalinata, il martedì, quella di San Domenico. Bisogna essere in pace con se stessi e con chi portiamo impresso sulla nostra mozzetta e sul nostro Scapolare. Passa il mercoledì, se non fosse per la riunione con il Consiglio per le ultime comunicazioni.

Non dormi bene quella notte, Taranto sta per svegliarsi dal letargo e in fondo anche tu sai che, come la tua città, "vivi" solo in questo momento.

Le tre del pomeriggio, chi da dietro un cappuccio, chi invece da semplice spettatore, tutti con il cuore in gola. La pioggia scende dal cielo grigio, è un copione già scritto. I più tradizionalisti si dirigono oltre il ponte, gli altri preferiscono rimanere nel borgo.
Ti dirigi nelle tre chiese, arrivi dinanzi al Santissimo e ora nulla più ti disturba. La voce della gente sembra scomparsa, solo il rumore delle medaglie si sente da lontano. Le ore passano in fretta, il pellegrinaggio si conclude a "casa", ma la mente è già a domani.


Esce la processione, esce la tua amata statua, finalmente è qui davanti a te. Le marce sono un accompagnamento eccezionale, la nazzicata viene spontanea. Passa il tempo, arriva la notte e con se il freddo, ma tu resisti perché a lasciare quello sguardo fatto di cartapesta proprio non riesci. Inizi a scorgere le strade che non vorresti passare, passo dopo passo la conclusione si avvicina. Svolta secca a destra. Sta per finire. Tre colpi, la gente distratta va via, per loro lo spettacolo si è concluso. Tu rimani, non ci credi, piangi, perché è già finita?

E allora alzi nuovamente lo sguardo, il velo nero di Mamma ha appena varcato il portone che si chiude alle sue spalle.

Adesso hai la risposta alla domanda, saranno questi dolcissimi ricordi e queste immagini che hai nella mente ma soprattutto nel cuore a farti aspettare un altro anno. Il cielo è sereno, il tuo spirito lo è di più.


Il conto alla rovescia è già iniziato.


La foto della prima posta è di V.Tortorella per Portodimareter
La foto del troccolante è di M. Di Maso