sabato 5 marzo 2016

Uscita straordinaria per il nostro blog con l'articolo anche questo sabato, giorno di solito in cui il Nazzecanne si riposa. L'evento di ieri andava celebrato e dunque buona lettura a tutti voi. 


Salvatore Pace


Arrivo a Mottola che il buio è già calato sulla gravina che ospiterà la liturgia stazionale di quest'anno.

Il posto è meraviglioso e sembra che il santuario rupestre, uno dei tanti presenti in questa parte della provincia tarentina, sia stato creato dai nostri padri apposta per creare un atmosfera da "piccolo getsemani".

Sarà il freddo pungente, sarà il buio pesto che obbliga a stare attenti persino nei piccoli passi, sarà il maestoso crocifisso preparato a "sdanghe", adagiato sulla struttura per lui appositamente creata, sarà per il freddo ma, giunto nel luogo previsto ti assale un brivido inspiegabile.

Gli amici di sempre sono già lì, i collaboratori del sodalizio, i compagni di una vita e quelli più recenti, i"soliti" insomma sono lì a darmi un saluto, un abbraccio, un paio di baci ..c'è emozione perchè quando la nostra Confraternita partecipa ad un evento così bello è sempre un'emozione trovarsi insieme.

Il Crocifisso sarà retto da appartenenti ai consigli di amministrazione delle quattro confraternite del Carmine partecipanti alla liturgia, Taranto, Pulsano, Mottola e Martina, per il nostro sodalizio "sdanghe" saranno il Priore, Antonello Papalia, gli asistenti Giovanni Schinaia e Francesco Tacente e il cassiere Antonio Mancarella, squadra di tutto rispetto.

Il nostro labaro è retto da Antonio Russo mentre Salvatore Russo e Edoardo Malknecht reggono i fanali del nostro sodalizio.

Prò, nguè ..Centofanti, suonata dalla Banda di Mottola, in questo contesto è un pugno nello stomaco ..è una sensazione di settimana santa in anticipo..c'è un silenzio che si "sente", un cielo stellato da paura, gli ulivi illuminati dalle padelle romane..e la compostezza dei portatori..un mix da pelle d'oca e a qualcuno, comprensibile, l'emozione fa commuovere.

Il coro "Monte Carmelo" diretto dalla Prof.ssa D'Andria anima anche questa liturgie composta da cinque stazioni con i canti del Metastasio che in questo contesto assumono un sapore tutto particolare.

Il Vescovo di Castellaneta, Mons. Maniago, sembra anche lui rapito da luoghi e situazioni, unitamente ai lettori racconta la via dolorosa di Nostro Signore con partecipazione e pathos tanto che, ad un certo punto, pareva veramente di immedesimarsi in quello scenario che 2000 anni fa vide Nostro Signore accettare l'amaro calice .

Ricorderò di questa ennesima esperienza confraternale il decoro che ha contraddistinto tutti i partecipanti, quelli vestiti in abito di rito e i fedeli accorsi per pregare, la bellezza di tutte quelle mozzette color crema, diverse per foggia e stile ma uguali ed unite nell'amore verso la beata Vergine del Monte Carmelo.

Una meravigliosa serata di preghiera in questa quaresima, una meravigliosa serata di avvicinamento ai nostri giorni.

Per le foto grazie a Kimberly Celestiano