Senza la nostra secolare sede di Palazzo degli Uffici, emblema della nostra città, rischiamo di perdere non solo l'identità scolastica ma anche tarantina. Cosa allora fare per risvegliare in noi il senso di appartenenza a questa città?
Diverse sono state le attività e le lezioni alternative proposte dagli studenti ma tra queste ha riscosso grande successo l'incontro avvenuto nel plesso di Sant'Antonio con due ragazzi appartenenti al gruppo culturale dell'Arciconfraternita del Carmine.
La nostra realtà confraternale è sempre pronta e partecipe lì dove vi sono i giovani e si deve rispondere ad un'esigenza di informazione e conoscenza delle tradizioni tarantine.
Prima di iniziare a presentare e illustrare con un dialogo e con la visione di un DVD i nostri riti della Settimana Santa, uno dei nostri confratelli ha proprio esordito con "sperando di risvegliare qualche anima incappucciata".
E' questo uno dei compiti del sodalizio, incentivare i giovani che ora come ora hanno perso o forse non hanno mai avuto quel sentimento tipicamente tarantino di attaccamento ad una tradizione che si è perpetuata nei secoli e che ha visto generazioni e generazioni.
La presenza in sala di alcuni novizi ha permesso un dialogo volto a rispondere anche alle curiosità degli estranei e di certo sul viso di chi parlava vi era fierezza e gioia di condividere ciò che può solo chiamarsi Passione.
Con l'auspicio di poter organizzare altre attività di questo genere in tutte le scuole della città noi confratelli e consorelle del liceo abbiamo ringraziato i due ragazzi per la collaborazione… Sicuramente ciò ci ha aiutato a rispondere prontamente alle critiche che nella quotidianità delle nostre classi ci vengono rivolte.
Non mi resta che dire. DECOR CARMELI !
Le foto dell'articolo sono del giovane confratello Amedeo De Pace.