giovedì 11 dicembre 2014

Questo articolo è tratto dal numero uno di nazzecanne nazzecanne datato dicembre 1987 ed è a firma dell'attuale cassiere della nostra Arciconfraternita Antonio Mancarella.

"Taranto 22 novembre 1987, ore 04.30, "Stanotte proprio non riesco a prendere sonno ! Uffa..! Meno male che è domenica..altrimenti..! Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto e non so se veramente abbia voglia di dormire oppure di sperare che il tempo passi il più velocemente possibile: eh già! perchè oggi è Santa Cecilia e fra poco tutte le bande cittadine percorreranno le vie di Taranto per onorare la loro Patrona e dare il via alle tradizioni natalizie con l'esecuzione delle stupende pastorali tarantine.


ogni anno è così: dal 22 novembre fino alle festività natalizie le note delle pastorali sveglieranno la città annunciando ai cuori di ciascuno di noi l'arrivo della festa più bella dell'anno. come si può descrivere ciò che si prova allorquando ci si sente svegliare da qualcosa che a poco a poco, nel dormiveglia , riesci a capire trattasi di una delle pastorali del repertorio musicale tarantino? sono note che invitano alla gioia, alla serenità, all'amore verso Dio e verso tutti; sembrano dire che Gesù è venuto al mondo per ciascuno di noi e ci invita a diventare buoni ...più Cristiani.

La prima pastorale che risulta composta è quella di Giovanni Ippolito, un ufficiale di artiglieria con l'hobby della musica, nel 1870. in ordine temporale seguono le due composizioni del maestro Francesco Battista intitolate rispettivamente pastorale nr.1 e pastorale nr.2 (1880?), la prima è certamente nota a tutti i tarantini perchè sulla sua aria si canta la classica pastorale tarantina. Seguono poi la pastorale di Gennaro Caggiano e quella del Prof. Francesco De Benedictis. Nel 1921 e 1922 Giacomo Lacerenza compose due pastorali e anch'egli, come il Battista, le intitolò pastorale nr.1 e pastorale nr.2; di recente la prof.ssa Anna 'Andria ha scritto un testo sulle note di Lacerenza nr.1 (come nel gergo musicale si indica la prima composizione dell'autore in oggetto).Completano il repertorio le pastorali di Domenico Colucci, Carlo Carducci, Giovanni Bembo, quella di Luigi Rizzola (forse più conosciuto per le sue marce funebri "Mamma" e "Christus") e infine nel 1930 la pastorale del maestro Ezio Giorgio Vernaglione.

I cataldiani, quelli veri, con gli anni hanno preso l'abitudine di seguire le bande nei loro giri per registrare su musicassette le pastorali in modo da poterle ascoltare più comodamente in casa. comunque in commercio esistono due dischi con le incisioni di quattro pastorali: nel primo troviamo i pezzi di Ippolito e De Benedictis; nel secondo quelli di Giacomo Lacerenza.

Va fatto notare però che le esecuzioni su disco risultano più accellerate di quelle normalmente eseguite dalle bande .

Vedo intanto dalla sveglia sul comodino che sono le 05.15. sapete che faccio? Anzichè aspettarle nel caldo del letto quest anno le prime pastorali voglio sentirle giù nelle strade.


Mentre mi vesto penso che se le prime pastorali tarantine ormai sono diventate un appuntamento immancabile, dobbiamo esprimere tutti quanti il grazie al Comune che, puntualmente ogni anno, approva la delibera di spesa per l'ingaggio delle bande;grazie che va esteso anche alle congreghe che, perpetuando le processioni nel periodo di natale, permettono ai tarantini di ascoltare le pastorali non solo all'alba.

eccomi pronto!Scendo le scale velocemente abbottonandomi ben bene il giubotto (fa freddo a quest'ora) e mi dirigo verso il Borgo, meta immancabile per le bande.


Finalmente sento le note di una pastorale: è quella di Ippolito e i sentimenti di commozione e ringraziamento pulsano nel mio cuore."