lunedì 1 dicembre 2014

Salvatore Pace

Il fermento che accompagna i minuti precedenti all’assemblea è un misto di sensazioni che solo un confratello può capire, se all’ordine del giorno poi ci sono “comunicazioni inerenti lo svolgimento della Settimana Santa” l’ansia è palpabile.

Diciamola tutta, questa volta l’argomento è anche noto ai più, si parlerà di scrivere una pagina storica del nostro sodalizio, si parlerà di portare le statue dei misteri in città vecchia e allora il brusio, il chiacchiericcio da strada, le ipotesi stanno per prendere corpo, dunque la Chiesa è gremita, la preghiera, i saluti..si comincia.

Quando il Priore scandisce quella frase fatidica sono circa le 20.45, passa in secondo piano la Juve e la sua Champions, passa in secondo piano la fame e chi deve andare a lavoro sa già che farà tardi: “In occasione del 250° anniversario della donazione Calò è intenzione del Consiglio proporre all’Assemblea di portare, in via straordinaria per la Settimana Santa 2015, i Misteri in città vecchia, nelle strade dove tutto è nato..lo dobbiamo alla Storia, lo dobbiamo ai Calò..lo dobbiamo a noi.“.

Questa in sintesi la spiegazione del Priore, più di 200 cuori forse 250, numero fatidico, incominciano a palpitare in Chiesa, 26 Novembre 2015, ore 20,45..i “rumors”, le ipotesi, il fantasticare sono diventati realtà, ottenuti i permessi necessari il Cristo Morto e l’Addolorata, unitamente alle altre sei Statue, torneranno a nazzicare nel centro storico.


Ognuno di noi, soprattutto chi per mille motivi è abituato a vestirsi durante i Riti, ha incominciato a sognare, ad immaginare, una “Grido di Dolore” a Via Duomo, una “Triste Ricordo” a Via Garibaldi, la nazzicata sotto la casa che fu dei nonni, proprio lì a Vico San Michele e il pensiero alle marce che in quella Strada Maggiore, così stretta, faranno pelle d’oca e brividi sotto un cappuccio o con una sdanga sulle spalle.

Abbiamo un dovere fratelli miei, compiere la Storia e farlo al meglio, che nessun benpensante dica il giorno dopo che è stato un errore organizzare tutto ciò, la disciplina dovrà caratterizzare una Processione tanto straordinaria quanto difficile, avremo da nazzicare e camminare, avremo da dimenticare i ritmi soliti della nostra processione color crema e adeguarci ad un percorso che sarà più pittoresco, più da fiaba ma anche più tortuoso, e quando all’alba del 5 aprile il Cristo e la sua Mamma passeranno lì dove tutto è nato immaginiamo come nella scena di un film la famiglia Calò, coi suoi uomini in panciotto e baffoni, con le sue donne in gramaglie e volant che sorrideranno scoprendosi il capo e segnandosi ringraziando il Signore per aver donato al Decoro del Carmelo i loro antichi Simulacri.

I cittadini del Borgo, però hanno un diritto, sapere che sarà per un anno..... che solo per un anno, come ha detto Don Marco, saremo andati lì dove tutto e nato per “ricaricarci” di amore e vigore.

I Misteri sono del Borgo, il bagno di folla a via D’Aquino, la Processione sviluppata su Via Di Palma, lo spettacolo di fede e tradizione su Via Anfiteatro, l’aprirsi di piazza Carmine, dallo stretto di Via Massari, con le lacrime che bagnano il viso… sono questi i nostri Misteri, quelli che per consuetudine la città di Taranto vive da 47 lunghi anni.

Regaliamo, si, alla vecchietta, sul balcone di via Garibaldi, il ritorno del Cristo Morto nella città vecchia, con la consapevolezza, però, di scrivere una bella pagina straordinaria di Storia per tornare dal 2016 a solcare le vie del Borgo Umbertino, con la sua processione, quella dei Sacri Misteri.

La speranza, a parte tutto, é che tutto ciò venga concesso da chi di dovere affinchè questo "affresco di tradizione" venga dipinto nei vicoli della cittá vecchia e che gli occhi di chi ci ama possano vedere il Borgo Antico attraversato straordinariamente dai misteri cullati sulle nostre spalle..gli unici misteri che merita l'Isola madre.

FOTO COLLEZIONE LUCIANA MANCINO