sabato 5 aprile 2014


Antonello Battista

La Settimana della Fede tenutasi lo scorso mese dal 10 al 14 di Marzo, è stato un intenso momento di riflessione e testimonianza, fortemente voluto dal nostro amato Arcivescovo per dare atto all’azione di tanti uomini e donne che a livello locale e nazionale, han messo a primo posto l’esempio cristiano e la forza della parola di Dio, nell’aiutare il prossimo e sostenere la Chiesa.


L’omelia pronunciata da S.E. Mons. Filippo Santoro venerdì 14 Marzo a conclusione dell’ evento, ha racchiuso l’essenza della fede e la volontà pastorale del nostro Arcivescovo.

Sono state parole come sempre accorate e sferzanti, che richiamano tutti ad una maggiore presa di coscienza e ad un’attenta sequela del Vangelo. 

Tre sono stati i punti fondamentali del discorso: la giustizia per i cristiani, gli impegni pastorali nelle parrocchie e per ultimo la carità operosa per la vita attiva nel Vangelo.

Come sempre il nostro Arcivescovo non tralascia mai i poveri ed i sofferenti e tutto il discorso, in ogni suo pensiero, è stato sempre rivolto a loro. Infatti secondo le parole di Sua Eccellenza, la giustizia dei cristiani non è come quella degli Scribi e dei Farisei, pedissequamente rivolta alla conoscenza della legge, bensì la nostra giustizia deve essere rivolta verso i poveri, verso chi soffre, verso gli ultimi e gli emarginati, una giustizia che porti tra gli uomini quello che nostro Signore Gesù ci ha insegnato nel Vangelo, tralasciando egoismi e maldicenze:

“…Molte volte si è formalmente corretti e si ammazza il fratello con la maldicenza. Si è untuosi e si ammazzano le persone servendo, come dice papa Francesco, la dea maldicenza. Oppure a volte domina la volgarità, ed il disinteresse quando una cosa non ci tocca. Non ci interessa. Il disinteresse è il male peggiore nella nostra terra; dalla questione dell’Ilva, della salute, del lavoro, degli immigrati, del rispetto della donna, dei problemi della città vecchia. Finché il problema non ci tocca personalmente rimaniamo chiusi nel nostro interesse Al famoso detto tarantino, che ovviamente non ripeto, bisogna opporre l’interesse per l’altro: “tu mi interessi; io mi prendo cura di te”. E dobbiamo incominciare un’opera educativa sin dai bambini. Come ho potuto sperimentare nel mio incontro con le persone della città vecchia sabato scorso. Gesù si è interessato sino ad arrivare sulla croce ed ha perdonato quelli che lo hanno condannato ed ammazzato…” .

Sono queste le parole con le quali Sua Eccellenza ha richiamato tutti ad un sentimento di fratellanza più forte ed a riconoscere nel volto del fratello quello di Gesù.

Non manca mai l’impegno sociale nell’attività pastorale del nostro Arcivescovo, un suo slogan è l’esortazione a consumarsi le suole delle scarpe in giro per la città e per il mondo; far si che la Chiesa sia nel mondo, sia attiva, sia al servizio del fratello sofferente e in particolar modo la nostra per la Chiesa Diocesana, che dia una risposta in atti ai tantissimi problemi che attanagliano la nostra amata terra. 

Il richiamo dell’ Arcivescovo alla carità operosa è uno sprone per tutti a fare del proprio meglio per il bene della comunità, egli stesso in prima persona con le assemblee in episcopio ed per le strade della Città Vecchia, ha cercato di porre rimedio e trovare una soluzione alle tante problematiche che degradano il nostro meraviglioso Borgo Antico.

I problemi ambientali e lavorativi della nostra città sono annosi e ormai d’interesse nazionale, ma S.E. Mons. Filippo Santoro, non smette mai di ricordarci che un vero cristiano non cade mai nella disperazione e nello sconforto, ma con l’aiuto di Dio supera ed affronta ogni male della vita, cercando nelle parole del Vangelo conforto e speranza per costruire un futuro migliore. L’amore del nostro Pastore per questa terra e il suo esempio, sono fonte di amore cristiano per noi fedeli affinchè possiamo sperimentare una Chiesa viva, attenta ai problemi del presente e alla carità, che in primo luogo a noi confraternite è dato il compito di attuare fattivamente, e come più volte rimarcato in questi mesi, è sempre messa al centro di ogni nostra attività. L’intenzione dell’Arcivescovo di aprire un centro di accoglienza notturna per i senza fissa dimora, sarà onerosamente attuato con il nostro cospicuo aiuto, per dare il segno, più volte auspicato da Sua Eccellenza, della vicinanza delle realtà confraternali e laiche al sostegno dei nostri fratelli più deboli, perché la possibilità di salvezza sta solo nelle parole di Nostro Signore e quindi: “….ogni volta che farete questo al più piccolo dei miei fratelli lo avrete fatto a me…” deve essere segno indelebile della nostra appartenenza a Cristo.