venerdì 2 dicembre 2016

Emanuele Damone 

È il principe dei simboli di Natale. Lo troviamo nelle piazze, nei negozi, tra le vie fredde delle città e soprattutto nelle nostre case. Nessuno rinuncia all'albero, molto più spesso si fa a meno del tradizionale presepe, “troppo” cristiano per molti. La domanda principale di Natale infatti non è più: "Come rendiamo felice il nostro prossimo?", ma piuttosto: "Quanto possiamo spendere quest'anno?". Addio ai veri valori che un tempo regnavano nelle famiglie del Mondo.
L’unico davvero uscito vincitore è proprio l’albero. Eppure se oggi chiedessimo a chiunque sulla sua origine, nella stragrande maggioranza riceveremmo come risposta che si tratta di un’antica usanza pagana. E invece no! L’ albero di Natale come noi lo intendiamo non ritrova le sue radici nel solstizio di inverno come molti credono, ma piuttosto in una leggenda cristiana e in una tradizione medievale.

Si racconta che San Bonifacio, santo inglese che convertì le popolazioni germaniche al cristianesimo, nel bel mezzo di un sacrificio umano dei pagani al dio Thor nei pressi della “sacra quercia” , piombò con i suoi discepoli e iniziò a colpire l'albero. Un forte vento si levò all’improvviso, l’albero cadde e si spezzò in quattro parti. 

Dietro l’imponente quercia stava un giovane abete verde. Bonifacio allora disse :”Questo piccolo albero è il segno di una vita senza fine, poiché le sue foglie sono sempre verdi. Questo è l'albero di Cristo bambino”


Di fondamento storico è invece l’ usanza medievale di mettere grossi alberi la notte del 24 dicembre davanti ai portoni delle chiese. Si metteva in scena la storia del peccato originale poiché nella notte, con la nascita di Gesù, il peccato dell'uomo viene espiato.


Questa usanza, tutta germanica, prevedeva l'uso dell'abete come simbolo dell'Eden e della mela come “frutto proibito”. Inoltre accanto alle mele veniva posta un'ostia, il pane che dona la vita contrapposto al frutto che ha condotto l’uomo alla morte.

Quindi l'albero non è altro che un ulteriore esempio di come il Natale, anche in tutti i suoi simboli, sia la manifestazione di Gesù che nasce tra di noi, tra le nostre mura, nei nostri cuori. E allora chi non fa il presepe poiché “troppo” religioso, perché festeggia il Natale addobbando un grosso abete in salone?