La Statua dell'Immacolata come tutti noi sappiamo viene portata in processione, attualmente, per tre volte durante i suoi festeggiamenti, Due volte per accompagnarla in forma meno solenne dalla sua "casa" in San Michele sino alla Cattedrale e viceversa e, l'8 dicembre, al termine del solenne Pontificale viene portata in maniera solenne per le strade del Borgo Antico in una grande processione con la partecipazione massiccia delle Confraternite di Taranto.
Una volta invece, negli anni 70/80, questa festività veniva celebrata in modo diverso, e, personalmente ho avuto il privilegio di essere presente alla sua Processione per tre anni consecutivi reggendo sulle mie spalle il prezioso Simulacro rappresentante la Vergine Immacolata con le Sue mani giunte in preghiera.
Il segretario era all’epoca il Compianto Cavaliere Francesco Mignogna (conosciuto come Don Ciccio) che provvedeva a chiamare undici confratelli che, indossando l’abito di Rito con la caratteristica mozzetta celeste, reggevano in otto la statua e in tre i simboli dei fanali e del Crocifisso.
La prima processione si svolgeva l’ultima domenica di novembre e percorreva il tratto di via Duomo fino a Raggiungere la Cattedrale di San Cataldo da dove poi sarebbe uscita per far rientro in San Michele il giorno 8 dicembre percorrendo lo stesso percorso ma in senso opposto.
In quegli anni di mia partecipazione ho condiviso le emozioni con diversi confratelli fra i quali vorrei ricordare Michele Leone, Mario Farina, Cosimo Battista (papà del nostro confratello Carmelo) e soprattutto Francesco Gigante (con me in una delle foto allegate a questo mio pezzo) scomparso tragicamente alcuni anni fa proprio nei giorni relativi ai festeggiamenti dell'Immacolata.
Alle Processioni partecipava un solo complesso bandistico cittadino che eseguiva le classiche pastorali tarantine e che su richiesta di Don Ciccio Mignogna, eseguiva come primo brano la Pastorale nr.1 del Maestro Battista.
Questo il mio personale, modesto ricordo della festa della patrona della nostra città negli anni della mia gioventù.