lunedì 1 settembre 2014

Salvatore Pace


Da domani le luminarie , gli addobbi , i lustrini e le vetrine luccicanti, pian piano, con i tempi degli enti e delle persone interessate a farlo, andranno a scomparire.
Anche la “nostra” piazza che , quest’anno come mai, è stata coccolata da luci, colori e bambini festanti pronti a essere fotografati davanti ad una renna o su una slitta, inizierà ad assumere nuovamente l’aspetto austero della vetusta Piazza Carmine.

Lo sparire di tutto ciò che riguarda il Natale, lasciatemelo dire, finalmente, autorizza noi confratelli ad avviare, dentro di noi ed all’interno dei nostri gruppi di “malati”, per usare una definizione scherzosa del nostro Priore, quell’immaginario percorso in discesa verso i giorni che tanto aspettiamo.
Chi si scandalizza osservando che manca ancora molto a Pasqua, possiamo dirlo, di noi, non ha capito veramente nulla .
Il Triduo Pasquale, le Processioni, i Riti e i Simboli sono soltanto la sublimazione di un lungo attendere che, nel suo culmine, dura circa tre mesi e che è scandito da appuntamenti più o meno comuni a tutti noi che partono proprio dal mese di gennaio.

Timidamente iniziano ad organizzarsi le prime cene, le prime “riunioni”, ci si inizia a sedere con gli amici di sempre intorno a tavoli, quasi con la paura di pronunciare certe parole … ci si inizia a contare , ci si inizia a “pesare”, si iniziano a gennaio a formare gli embrioni di quelle che poi saranno le squadre deputate a gareggiare per quello o quell’altro simbolo.
L’angolo della “Sem” (..scusate ma a me piace chiamarlo così..) inizia ad essere il crocevia di incontri, eh già....incontri che avvengono proprio da adesso, proprio da gennaio, perché “..se tizio sta parlando con caio ..vuol dire che quest’anno, quei due, insieme stanno”, oppure perché “..devo incontrare tizio per capire se quest’anno si veste” o anche, unicamente, per iniziare, questa volta legittimamente, a chiacchierare di aneddoti e vecchie storie che, seppur ascoltate decine e decine di volte, non ci stancano mai.


E’ gennaio il mese in cui, sfido chiunque a smentirmi,  iniziamo ad ascoltare le nostre marce senza quella forma di segreto carbonaro, tutto diviene quasi legittimo, sparisce anche quel pudore che ci fa dire “ancor av a nascer u bammin già ste sind l'marc”, da ora una “Gravame” , una “Vella” , una “Centofanti” iniziano ad accompagnarci verso il lavoro, per esempio, e lo faranno, a rischio di consumazione CD e di smagnetizzazione della chiavetta USB, per 90 giorni, tra gli sguardi stralunati dei colleghi che sentendoci arrivare con lo stereo a palla, iniziano a dubitare delle nostre facoltà mentali …poveri loro..non sanno cosa si perdono!!!


Ma da oggi le vere “martiri” votate al supplizio chi sono? ..le nostre donne di casa of course..
Da adesso, semmai abbiano smesso di farlo durante l’anno, tocca a loro in casa fare i conti con cinghie da stringere per gli ultimi risparmi, con lamentele e gli sfoghi da ascoltare quasi “maternamente”, con gli sbalzi d’umore direttamente proporzionali all’avvento della Settimana Santa, con cambiamenti repentini di obiettivi e sogni da realizzare. E saranno loro, dalla Domenica delle Palme alla chiusura del portone il Sabato Santo Mattina ad asciugare lacrime, a stirare “robbe”, a sopportare musi lunghi, a “scortare” silenziosamente chi, da sotto una sdanga o dai forellini di un cappuccio cercherà sempre e comunque il loro sguardo amorevole.
..La strada si svuota, dunque, di ciò che è natalizio e la nostra testa inizia a viaggiare spedita verso i giorni che ci appartengono.. giorni nei quali sapremo come da centinaia di anni portare, in strada, la Passione e l’emozione delle nostre Tradizioni, viviamoci quest’attesa con lo stile che caratterizza noi confratelli e con il Decoro con cui vivremo, come da secoli facciamo, i Riti della Settimana Santa a Taranto, nostro vero patrimonio.