venerdì 27 gennaio 2017

Antonio Mandese 

Poco più di un anno fa è mancato il Prof. Franco Fella, docente e autore di numerosi saggi che riguardano i nostri Riti. Franco Fella è stato, organizzatore infaticabile e nel mio caso anche Maestro, avendo curato l'edizione di quasi tutte le opere riguardanti la Settimana Santa, la sua frequentazione mi ha insegnato molto.

Il ricordo è doveroso, ma ancor più doveroso è ricordare a noi confratelli il lavoro di quest'uomo, illuminato da una grande passione per i nostri Riti e dalla voglia di raccontarli con un taglio e strumenti nuovi.


Tra tanti che si sono cimentati negli approfondimenti di studio circa la Settimana Santa infatti, da ricercatore aveva scelto di trattare la materia dapprima come storico, indagando le fonti (intese come radici profonde) e cercando minuziosamente anche fuori dal nostro territorio, le tracce di un culto, di una tradizione, della grande storia che successivamente lo ha attraversato; spingendosi alla ricerca delle cause del perdurare di questi Riti e di tutte le ragioni di fede e di spiritualità che spingono tutti noi a dedicarci in maniera così totalizzante alla custodia di un Rito che rappresenti insieme la fede, la tradizione, la storia.

Nel tempo e tra le tante pubblicazioni da lui curate, aggiunse una parentesi legata ad uno studio infaticabile, meticoloso ed empirico sulle relazioni complesse cui hanno luogo nel corso dei nostri Riti; di come i confratelli siano coinvolti da tanti processi fisici e spirituali che li avvicinano al senso del Divino e li mettano su un piano di differente partecipazione che rende questa adesione densa di significato e di spunti di indagine che aprono una nuova via di conoscenza riguardante ciò che i nostri amati Riti possano significare.

Il carattere spigoloso e forte del Professor Franco Fella, non lasciava spazio a mezze misure e chi lo ha conosciuto, chi lo ha ascoltato- spesso con grande difficoltà- ha potuto leggere nei suoi occhi la grande disponibilità, voglia di fare e di cercare con umiltà e preparazione di chi riparte da zero ogni giorno pronto a scalare la sua montagna. Franco Fella rifiutava la tecnologia e fino all'ultimo suo libro si è servito di carta e penna, rileggendo, curando e analizzando -correggendoli- gli appunti scritti, che poi diventavano capitoli dei suoi libri voluminosi. Nel tempo parlando con lui dei progetti che si trasformavano in libri, ricordo bene la tenacia nel difendere i nostri Riti attraverso l' ”arma” più efficace di cui ci si possa servire: la conoscenza e lo studio.

Oggi scrivendo questo piccolo contributo alla sua memoria, rileggo e comprendo il suo messaggio, il significato della ricerca in chiave antropologica che non ha mai prevalicato la grande fede dell'uomo, quella fede spontanea e pura di cui spesso mi parlava, piuttosto cercando motivazini scientifiche per corroborarla.

La maniera migliore per ricordarlo, credo sia quella di far fruttare le ore di studio e di lavoro di cui i suoi libri sono il risultato, facendolo “germogliare” nel cuore di tutti noi attraverso la lettura e l'assimilazione. Spesso seguirlo è stato difficile per la complessità cui ha teso in tutte le sue opere, ma leggendo e provando a parafrasare i suoi ragionamenti troveremo uno strenuo spirito confraternale, una difesa dei nostri principi cardine, una storia bellissima da raccontare ai nostri figli.

Grazie Franco !