domenica 30 marzo 2014

Valeria Malknecht

Il carisma e la semplicità di Papa Francesco sono quasi disarmanti.
Le sue parole ed i suoi gesti arrivano all’essenza, non hanno bisogno di essere spiegati o interpretati dalle grandi menti, perché sono le parole ed i gesti dei semplici.

Uno dei messaggi più forti che il Papa ci ha voluto trasmettere, fin dai primi istanti del suo pontificato, è il dono (e la pratica) della misericordia.
Parlando del Sacramento della Confessione, Papa Francesco lo ha definito “il Sacramento della guarigione” e lo ha descritto come “l’abbraccio dell’infinita misericordia del Padre”.
Mi viene in mente l’immagine di un papà che abbraccia il proprio figlio che gli ha chiesto scusa, calmandolo dal pianto.
Quell’abbraccio è il segno del perdono. Un perdono sincero che allevia il dolore e riempie il cuore di pace.

Il Sacramento della Riconciliazione è un bisogno del figlio e, allo stesso tempo, una promessa del padre.
Ma questo bisogno deve partire dall’uomo penitente. Deve essere l’uomo a volerlo, a cercarlo e a chiederlo, con semplicità, al padre.
Ed il padre, che ama infinitamente e senza condizioni, non avrà motivo di non concederglielo.
L’uomo cerca il perdono di Dio, come un figlio cerca il perdono del proprio padre…È come la parabola del figliol prodigo.
Il padre attende che il figlio ritorni, ma deve essere il figlio a decidere di farlo.
A volte il figlio si mostra un po’ scettico e titubante. Altre ancora pensa che sia tutto scontato e che il perdono gli sia quasi dovuto. E ancora, altre volte, pensa addirittura che chiedere scusa non sia necessario.
Altre volte prova vergogna… una vergogna, però, che diventa quasi necessaria perchè è la sola che  conferisce consapevolezza della propria colpa e da cui poi scaturisce l’esigenza di chiedere perdono e di sentirsi perdonato.
E, alla fine, basta che il padre ne scorga da lontano la sola ombra, perché quel perdono si concretizzi e diventi motivo di gioia e di festa per un figlio che era perduto e che è stato ritrovato.
Non c’è giudizio, non c’è condanna. C’è solo amore.

Durante questo tempo di Quaresima, in cui il messaggio della Misericordia si fa ancora più forte ed attuale, il nostro Papa ha voluto istituire una intera giornata dedicata al perdono.
Dalle 17:00 di venerdì 28 fino alle 17:00 di sabato 29 marzo la Chiesa del Carmine, l’unica in tutta la nostra Diocesi, resterà sempre aperta per coloro che vorranno adorare il Santissimo Sacramento e per quanti desidereranno praticare il Sacramento della Riconciliazione.
A questo scopo, infatti, alcuni sacerdoti saranno a disposizione a turno per le Confessioni, ininterrottamente.

In un mondo così frenetico e caotico, in cui a volte manca il tempo di capire, di riflettere e di chiedere perdono, quello del nostro Papa Francesco è un invito a fermarci un attimo e a ritrovarci un po’ come quel figliol prodigo … “Mi leverò e andrò da mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi lavoratori salariati" (Luca 15,18-19)… ed il Padre sarà pronto a scorgerci da lontano e a perdonarci ancor prima di aver ricevuto le nostre scuse, se sapremo trovare la strada per tornare da lui.


Lasciamoci abbracciare dal Padre e abbandoniamoci con fiducia alla sua comprensione… il perdono di Dio è più forte del peccato.