mercoledì 19 marzo 2014

Luigi Secondo 
«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Matteo 1.20-21).


Giuseppe era lo sposo di Maria e il padre putativo di nostro signore Gesù Cristo.

Una frase bizzarra ma vera su San Giuseppe : “E’ un piacere ascoltare il silenzio di quell’uomo”. Infatti nel vangelo da parte di San Giuseppe non troviamo alcuna parola. 
E così, tra l’altro, San Giuseppe incarna la vera creatività dell’ascolto, e alla sua benevolenza Dio lascia in custodia i più grandi tesori della redenzione cioè Maria e Gesù. 
Un padre non è solo colui che concepisce un figlio, ma è anche quello che accetta un figlio,Giuseppe fece proprio cosi iniziando a prendersi cura scaldandolo nella povera culla della stalla, lo salvò in Egitto quando fu necessario, lo ebbe con sé nel lavoro di falegname, ed insieme a Maria s’impegnò a farlo crescere “in sapienza, età e grazia”. 

Giuseppe come Maria, era discendente della casa di Davide e di stirpe regale, una nobiltà però che era solo nominale, perché come sappiamo era l’artigiano del paese, lavorando con molta accuratezza con le sue mani il legno, e dalla sua piccola bottega venivano fuori gli strumenti di lavoro di contadini e pastori, e umili mobili ed oggetti delle povere abitazioni della Galilea. 
Di lui non sappiamo molte cose, o non più di quello che ci viene riferito dagli evangelisti Matteo e Luca, ma San Giuseppe non è solamente il patrono dei padri di famiglia con la festività che ricorre proprio oggi, egli è anche molto festeggiato in campo liturgico e sociale il 1° maggio quale patrono degli artigiani e degli operai, così proclamato da papa Pio XII. .
Il culto di San Giuseppe è particolarmente sentito in tutto il mondo ed ha raggiunto in passato culmini di popolarità che lo dimostrano con le dichiarazioni di moltissime chiese concernenti alla presenza di sue reliquie. 

Per fare qualche esempio nella chiesa di Notre-Dame di Parigi ci sarebbero gli anelli di fidanzamento, il suo e quello di Maria, Perugia possiederebbe il suo anello nuziale e nella chiesa parigina dei Foglianti si troverebbero i frammenti di una sua cintura come possiamo vedere in foto.

Qui sotto toveremo il testo del DECRETO con cui Papa Francesco vuole far menzionare insieme alla Beata Vergine Maria anche san Giuseppe, suo Sposo, ad ogni Messa celebrata nel Rito Romano. A mio parer un gesto di amore nei confronti di un uomo che come abbiamo detto prima nel suo silenzio si è fatto carico dei due Doni che Dio li ha fatto.

Decreto

per la menzione del nome di San Giuseppe
nelle Preghiere eucaristiche II, III, IV del Messale Romano

Mediante la cura paterna di Gesù, San Giuseppe di Nazareth, posto a capo della Famiglia del Signore, adempì copiosamente la missione ricevuta dalla grazia nell’economia della salvezza e, aderendo pienamente agli inizi dei misteri dell’umana salvezza, è divenuto modello esemplare di quella generosa umiltà che il cristianesimo solleva a grandi destini e testimone di quelle virtù comuni, umane e semplici, necessarie perché gli uomini siano onesti e autentici seguaci di Cristo. Per mezzo di esse quel Giusto, che si è preso amorevole cura della Madre di Dio e si è dedicato con gioioso impegno all’educazione di Gesù Cristo, è divenuto il custode dei più preziosi tesori di Dio Padre ed è stato incessantemente venerato nei secoli dal popolo di Dio quale sostegno di quel corpo mistico che è la Chiesa.

Nella Chiesa cattolica i fedeli hanno sempre manifestato ininterrotta devozione per San Giuseppe e ne hanno onorato solennemente e costantemente la memoria di Sposo castissimo della Madre di Dio e Patrono celeste di tutta la Chiesa, al punto che già il Beato Giovanni XXIII, durante il SacrosantoConcilio Ecumenico Vaticano II, decretò che ne fosse aggiunto il nome nell’antichissimo Canone Romano. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha voluto accogliere e benevolmente approvare i devotissimi auspici giunti per iscritto da molteplici luoghi, che ora il Sommo Pontefice Francesco ha confermato, considerando la pienezza della comunione dei Santi che, un tempo pellegrini insieme a noi nel mondo, ci conducono a Cristo e a lui ci uniscono.

Pertanto, tenuto conto di ciò, questa Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, in virtù delle facoltà concesse dal Sommo Pontefice Francesco, di buon grado decreta che il nome di San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria, sia d’ora in avanti aggiunto nelle Preghiere eucaristiche II, III e IV della terza edizione tipica del Messale Romano, apposto dopo il nome della Beata Vergine Maria come segue: nella Preghiera eucaristica II: « ut cum beata Dei Genetrice Virgine Maria, beato Ioseph, eius Sponso, beatis Apostolis »; nella Preghiera eucaristica III: « cum beatissima Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum beatis Apostolis »; nella Preghiera eucaristica IV: « cum beata Virgine, Dei Genetrice, Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, cum Apostolis ».

Quanto ai testi redatti in lingua latina, si utilizzino le formule che da ora sono dichiarate tipiche. La Congregazione stessa si occuperà in seguito di provvedere alle traduzioni nelle lingue occidentali di maggior diffusione; quelle da redigere nelle altre lingue dovranno essere preparate, a norma del diritto, dalla relativa Conferenza dei Vescovi e confermate dalla Sede Apostolica tramite questo Dicastero.

Nonostante qualsiasi cosa in contrario.

Dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 1 maggio 2013, S. Giuseppe artigiano.

Antonio, Card. Cañizares Llovera
Prefetto