venerdì 25 luglio 2014

Mattia Giorno

Era il 16 luglio del 1251 e Maria, Madre del Carmelo, consegnò nella mani di San Simone Stock lo scapolare dell’ordine carmelitano. Come più volte ribadito, anche all’interno della nostra raccolta di articoli sul portale NazzecanneNazzecanne, tanti sono stati i privilegi concessi con tale donazione, volti a tutti coloro i quali avrebbero accettato di onorare con decoro quello stesso scapolare.

Ma non vi parlerò ancora di questi doni, né della soave apparizione di Maria a San Simone; vi parlerò piuttosto di cosa, nel giorno a Lei dedicato, provai nell’entrare per la prima volta a far parte della grande famiglia del Carmelo.

Tra tutte le parole che mi vengono in mente per descrivervi questo momento, la prima, senza ombra di dubbio, è emozione. Questa parola racchiude in sé molte delle sensazioni che personalmente, e credo come tutti, provai il giorno della mia aggregazione, il 16 luglio 2010.

Dopo un anno di corso, di preparazione, di notti passate ad immaginare come sarebbe stato quell’indimenticabile giorno, mi trovai finalmente a quel 7 luglio, primo giorno della Solenne Novena. Tutto stava per avere inizio, e Lei, nella Sua materna maestosità, era lì, incoronata assieme al Suo Bambino, esposta alla venerazione della città intera.

Ricordo ancora il Suo baldacchino, era bianco, con sfumature color crema, proprio come la mozzetta che di li a poco sarei stato chiamato ad indossare. Sulla punta del baldacchino inneggiava una corona con il Suo stemma. La stella del Suo vestito era più splendente che mai ed il Suo abito mi lasciava senza fiato. Da allora, ogni qual volta la rivedo, nella Sua nicchia o sull’altare, per le strade o in fotografia, Lei mi riporta indietro a quei bellissimi istanti dove il mio unico pensiero era vivere nella Sua famiglia, portando avanti il Suo esempio di Madre.

La mattina del sedici luglio tutto era pronto, il mio vestito nuovo, stirato e profumato mi avrebbe accompagnato per l’intera giornata sino a quando la processione non sarebbe terminata. Ricordo ancora il momento in cui con il cappello, lo scapolare e la mozzetta, mi inginocchia dinanzi a Don Marco, pronto ad ammettermi in questa comunità secolare. Io ero lì, rigido ed ansioso, ricordo il forte caldo estivo artefice del sudore che bagnava il viso. Ricordo mia madre, che nel tragitto per andare dall’altare alla Cappellina, intravidi con lacrime di gioia ed orgoglio.

Fu per me un giorno speciale, un giorno del quale non potrò mai dimenticare alcun minimo dettaglio né sensazione. Tutto ormai era iniziato, sotto l’ombra del Suo manto, il Suo amorevole sguardo e le Sue rose gote; così in un attimo io mi ritrovai in una nuova famiglia che ancora oggi amo come allora.

Da quel momento ogni anno passo il sedici di luglio in preghiera, rinnovando il mio sì e onorando il mio scapolare, spendendo una preghiera per tutti i fratelli che entreranno a far parte di questa realtà. Ogni anno il mio cuore gioisce nel rivedere il Suo simulacro per le strade della nostra città, sentendo poi il coro concludere questa solennità con il canto a Lei dedicato: Fior del Carmelo, vite fiorente, splendor del cielo, tu solamente, sei vergine e Madre.

Anche quest’anno, per amore della nostra famiglia auguro a tutti di vivere in santità e serenità la festa dedicata alla nostra Titolare. Auguro inoltre a tutti i ragazzi e le ragazze che entreranno a far parte del nostro sodalizio di vivere quel giorno come unico ed indimenticabile, perché la gioia che si può ricevere dal servire il Signore imitando Maria è tanta e riempie i cuori.

O Maria, Madre e decoro del Carmelo, prega per noi!