mercoledì 7 dicembre 2016

Antonino Russo

Quando il calendario segna certe date, il pensiero ritorna inevitabilmente a quando eri bambino.

I profumi (delle tavolate di cibo) e gli odori (del sacchetto della tombola, delle cartelle o delle carte napoletane ‘consumate’) sono stampati da qualche parte e sentimenti contrastanti vengono a galla: il ricordo di chi non è più con te e la gioia dei bambini che hanno trasformato la tua vita e la tua casa.

E’ la vigilia dell’Immacolata.

In passato il 7 Dicembre a pranzo si digiunava o al massimo si mangiava la mascetàre cioè una pagnotta ovale di pasta soffice (fonte: N. Caputo).

Come ogni vigilia, la carne è bandita.

All’imbrunire ci si riunisce tutti (parenti e amici) attorno alla “tavola grande” di casa per un pranzo/cena a base di pesce: frutti di mare, cozze, anguille, verdure (mùgnele e cime di rape su tutte) baccalà fritto.

E poi, a proposito di frittura, le immancabili pettole (salate o dolci), le carteddàte e le sannacchiùdere fatti con farina e miele:

“Ci cù zucchere e cci cù mmèle pe’ Natèle a ttutte fumene i cemenerè” (D. Colafemmina)

Un caffè, un amaro (possibilmente ‘nostrano’ anche perché altri nomi verrebbero storpiati dai nostri anziani parenti) e poi è la volta dei giochi!

La tombola, con il consueto grido “basta a me!” di chi ha raggiunto una combinazione vincente.

Ci sono i nonni o gli zii anziani (fortunato chi li ha) che ad ogni estrazione associano uno dei 90 numeri alla smorfia, abbiamo le cartelle più “datate” con le fave o le scorze di mandarino usate per “appuntare” i numeri chiamati. E il sonno che, nel mio caso, prende il sopravvento…

Ma per fortuna ci sono anche i giochi di carte - rigorosamente Napoletane - che ci tengono particolarmente svegli dopo il pasto piuttosto impegnativo: mazzetto (o banchetto), sette e mezzo, pepècchie, asso che fugge e, per i più veterani, la Stoppa!

I più giovani abituati a Minecraft o a cercare i Pokèmon o ad altri giochi scaricabili come app dai vari store, probabilmente non conosceranno questo gioco: è una sorta di Poker giocato in tre o quattro sempre con le carte napoletane.

In tutto questo ci sono i più piccoli che a seconda dell’età, se non vengono attratti dalla tombola, sono attratti da presepe e albero che molti hanno allestito già da Santa Cecilia.

E così il giorno dopo vai alla ricerca della ‘pecorella smarrita’ che trovi in casa nei posti più impensabili accanto a quella decorazione dell’albero che avevi anche dimenticato di avere.

Tipicamente avanza cibo per giorni (quasi quanto le ‘dodici ceste’ per rimanere in tema Evangelico).

Ora però si è fatto tardi: bisogna accertarsi che sia tutto in ordine: mozzetta, Scapolare, cappuccio e abbigliamento adatto ad affrontare la processione dell’Immacolata di domani.