martedì 19 maggio 2015

Umberto De Angelis

Come ogni anno il 10 di Maggio per la festa di San Cataldo, patrono della nostra Taranto, si è svolta la processione “a terra” della statua del Santo che, preceduta dalla rappresentanza di tutte le confraternite, degli ordini religiosi e istituzionali della città, partendo dalla Basilica Cattedrale nella Città Vecchia è giunta, superando il ponte girevole, fino al Borgo (Città Nuova). Dopo una breve sosta nei pressi della chiesa del Carmine, per il discorso pronunciato dal Vescovo al popolo tarantino, la processione ha ripreso il cammino per il rientro della statua nella Cattedrale.

La Messa solenne è stata celebrata dal Vescovo Mons. Filippo Santoro nella Cattedrale piena di fedeli.

Nell’omelia e poi nel discorso al popolo il Vescovo ha posto l’accento sull’Amore di Dio per il suo popolo. "Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici" (Gv 15, 13). Spesso la parola Amore è stata travisata. Il vero significato e “la risposta di Gesù è semplice - dare la vita per i propri amici - sino a perdonare ai propri nemici. Questo è "l'amore più grande". E per farcelo capire lo ha vissuto Lui per primo amandoci sino alla fine, lavando i piedi ai suoi discepoli e donandosi come pane della vita.”

E riferendosi proprio al nostro Patrono: “Il nostro San Cataldo ha obbedito a questo comando con generosità e senza riserve, ha risposto alla sua chiamata alla santità, all'essere amico del Signore. E quando è giunto dopo un naufragio sulle coste della nostra terra, invece di disperarsi e di lamentare la sua triste sorte, ha abbracciato la circostanza che gli era successa ed ha cambiato il suo piano di vita.

Si è donato con passione al bene del popolo tarantino; con passione e con zelo missionario.” E ci ha spronato tutti a riflettere sul significato della scelta di Amore del Santo, sulla sua opera, che anche oggi in circostanze e tempi diversi, ma con molte analogie (ndr), ci chiama tutti ad impegnarci per le famiglie più deboli, per tutti quei fratelli nostri concittadini in difficoltà e per i tanti fratelli migranti che naufraghi bussano alle nostre porte per ricevere assistenza. Il Vescovo ha quindi esortato tutti a donare con regolarità, come puro servizio, un’ora del proprio tempo della settimana per opere gratuite di attenzione ai più bisognosi, agli ammalati, ai carcerati, ai poveri ecc.

Al termine del discorso il corteo processionale ha ripreso il cammino per accompagnare la statua di San Cataldo nella Cattedrale.

Numeroso è stato il gruppo di consorelle e confratelli del Carmine in abito di Rito che hanno partecipato con grande devozione alla Messa e alla processione, insieme al Priore, al Padre Spirituale, al Consiglio di Amministrazione e agli Officiali minori.

Ph: Emanuele Damone per Portodimareter