giovedì 7 maggio 2015

Antonello Battista 

All’inizio di questo Maggio, non può mancare un articoletto dedicato a Maria, a Lei che è il centro di tutta la nostra spiritualità carmelitana, a Lei che ci infonde il suo carisma e che ci illumina la vita sotto le insegne del Carmelo.

Maggio è il mese di sicuro più dolce e rassicurante dell’anno, non solo per la rinascita della natura nello scorrere delle stagioni, ma proprio perché essendo il mese della rinascita, noi cristiani rivolgiamo la nostra devozione a Colei che ha fatto nascere e rinascere l’umanità nella sua immacolata concezione. Simbolicamente è in verità questo il motivo per il quale si dedica il mese di Maggio alla Madonna, raffigurata come una rosa che sboccia, come un germoglio che fiorisce, come un virgulto appena seminato.

Come confratelli del Carmine, come custodi di quel titolo mariano che portiamo sugli scapolari, è nostro dovere di figli, nonché piacere per lo spirito dedicare qualche minuto della nostra affannosa vita, per recitare a Lei quotidianamente un rosario od un Ave Maria, o ancora più semplicemente dirigerle i nostri pensieri e pregare col cuore per noi, per i nostri cari, per il mondo.

Preghiamola affinché la nostra Terra smetta di ardere nei conflitti scaturiti dal becero pretesto dell’odio religioso, non si può uccidere in nome di Dio, non si può devastare e violentare in nome di un’ottenebrante ideologia religiosa che con la religione non ha nulla a che vedere. Preghiamola per le migliaia di vittime del mare che a pochi chilometri da noi si perdono nelle profondità degli abissi, sfruttati dal disumano commercio di esseri umani, preghiamo anche per coloro che su questi nostri fratelli che cercano solo il diritto ad una vita dignitosa, spargono odio e soffiano sul fuoco dell’intolleranza, perché le loro inutili parole di ripugnanza si trasformino in mani tese che vedono il Cristo nello straniero che cerca accoglienza. 


“Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato…” (Mt 25, 41-43).
Madre mia e madre nostra accogli tutte le preghiere di ogni tuto figlio, che sia abbandona nelle tue braccia amorevoli di madre, donaci la pace dell’anima e mostraci sempre la via che ci conduce al Figlio tuo e nostro Signore Gesù Cristo, Amen.