giovedì 21 maggio 2015

Salvatore Pace

Un anno volato via in fretta, troppo in fretta, il 21 maggio dello scorso anno, infatti, alle prime luci di un caldissimo giorno romano, nel cortile di un hotel zona Monte Mario, cinque confratelli, tra cui il Priore, in Abito di Rito, quattro "forcelle" e un centinaio di appartenenti al sodalizio, emozionati e consapevoli di stare per vivere un evento straordinario muovevano su due pullman in direzione Piazza San Pietro.

Il furgone, che era stato protetto da una scorta armata per tutta la notte, con a bordo la Beata Vergine Addolorata giunse nella città del Vaticano, proprio a ridosso di Piazza San Pietro e lì, tra gli occhi meravigliati ed ammirati di alti prelati e fortunati, pochi, fedeli, la Signora delle Signore venne sistemata sulla base pronta per fare il suo ingresso nella piazza regno della cristianità.

Con gli occhi umidi e col cuore a mille i fortunati otto portatori, attraversato un piccolo arco tra gli onori resi dalle Guardie Svizzere, si trovarono di fronte ad uno spettacolo straordinario, Piazza San Pietro gremita di gente, di fedeli festanti, di gruppi "colorati", di etnie e tradizioni diverse che, non appena videro comparire l'Addolorata, che nazzicando si avvicinava al sagrato di San Pietro, osservarono un rapito e religioso silenzio.

Si poteva scorgere all'estrema sinistra della piazza il gruppo proveniente da Taranto, che intanto era aumentato essendo giunti confratelli e consorelle con mezzi propri, nessuno era immune da commozione, i brividi che dava la nostra Addolorata in quel contesto facevano emozionare anche le pietre, donne che si segnavano, uomini con il capo chino, italiani e stranieri sembravano estasiati dalla bellezza del volto addolorato della Vergine.

Gli economi attenti ad ogni passaggio, ad ogni passetto, scorte amorevoli mentre Lei era poggiata sul sagrato dei successori di Cristo, di Suo figlio che in marmo la contemplavano in cima al colonnato del Bernini, i nostri economi, appunto, mai La lasciarono sola, Mattia, Vittorio e Domenico furono encomiabili ed instancabili dalla preparazione del viaggio sino a quando la Mamma nostra fece rientro nella Sua casa.

E così Tonino e Damiano, esperti, che l'accompagnarono in un viaggio senza alcun problema.

Al termine dell'Angelus il momento più atteso, Francesco successore di Pietro che incorona la nostra Addolorata....rimase qualche secondo unitamente al nostro Arcivescovo, come ammaliato da tanta bellezza, una preghiera, una benedizione e l'Incoronazione tanto attesa fece esplodere in un applauso di giubilo tutto il gruppo di fedeli giunto dalla città bimare.

Iniziavano così le celebrazioni per il Giubileo Particolare indetto per i 250 anni della donazione Calò, un anno, come dicevo volato troppo in fretta che siamo stati fortunati a vivere ed organizzare e che rimarrà nei cuori di ognuno di tutti noi.

E come ogni volta che nella vita il ricordo va ad una cosa bella, un attimo di emozione ha solcato la mia memoria, un attimo di commozione i miei occhi...un grazie ancora una volta va alla mia meravigliosa "Congrega" che, Priore e Don Marco in testa, ha permesso a tutti noi di essere testimoni e attori della storia.