venerdì 10 febbraio 2017

Luciachiara Palumbo

Il carico di emozioni che si prova in Settimana Santa è così forte da togliere il respiro, da provare la forte necessità di condividerlo con qualcuno.

I confratelli scelgono il compagno, quello giusto, quello che non compare nella tua vita solo una volta all’anno ma che costantemente è presente in ogni istante, bello o brutto, gioioso o triste.

E’ l’amico che, come te, nasconde i suoi pensieri verso qualcosa che ancora deve arrivare ma che basta fissarlo solo un attimo negli occhi per comprendere cosa desidererebbe dirti.

E’ colui con il quale nazzicare è magia, il passo diventa una danza armoniosa e quasi dimentichi come si cammina regolarmente. Insieme a lui bagni il cappuccio di lacrime, di acqua salata che miscela fatica, sacrificio, stanchezza, gioia e tanti, tanti altri sentimenti contraddittori che all’improvviso sembrano soffocarti. 

Il compagno di posta è un fratello, al quale non è il sangue a legarti ma il cuore, con il suo insolito battito più rapido del normale. Per me, donna, il compagno ha un valore maggiore perché non condivido la Passione con lui ma la vivo attraverso di lui. Non sono nata in una famiglia di confratelli e avrei desiderato tantissimo un papà a cui stringere il guanto bianco o al quale sistemare la mozzetta. Ancora oggi, quando in macchina mio padre vuole ascoltare le marce, spero che possa prendere questa saggia decisione e farmi felice… Forse mi illudo ma la speranza è l’ultima a morire.

Qualche anno fa, poi, il Nazzecanne mi ha fatto un regalo permettendomi di conoscere la persona che ha dato forma fisica alla mia anima incappucciata. Attraverso di lui vivo ogni rituale come se fossi io stessa e diventa irrilevante che non possa farlo davvero.

La mente è vero può, l’ho scritto io stessa nel precedente articolo, ma se c’è qualcuno che sotto il cappuccio può portare i tuoi sogni, i tuoi desideri e le tue preghiere, diventa tutto più magico e la mattina del Sabato, quando appoggiata ad una transenna piangi, sai di non essere sola, sai che puoi permettertelo anche tu. Sei parte di un mondo tutto particolare fatto di risparmi, di programmi, di notti insonni, di conti alla rovescia e di un groviglio di emozioni difficili da spiegare.

Ognuno di noi ha un qualcuno, una spalla dal color panna su cui appoggiarsi o attraverso la quale portare il peso e la bellezza di una tradizione destinata all’eternità.