Natale in musica alla Cittadella della Carità, con gli auguri della nostra Confraternita.
L'Arcivescovo apre il Giubileo presso l'Ospedale SS.ma Annunziata, con la venerata immagine della Madonna della Salute retta a spalla dai nostri Confratelli
Lo scorso martedì 22 dicembre si è rinnovato l'ormai tradizionale appuntamento natalizio della "visita" della nostra Confraternita agli ospiti della Cittadella della Carità di Taranto.
Il Padre Spirituale, il Priore e alcuni componenti del Consiglio hanno accompagnato la Banda Lemma fra i padiglioni, ambulatori e i reparti della benemerita istituzione che, forse più e meglio di ogni altro luogo nella nostra città, custodisce le memorie di mons. Guglielmo Motolese, indimenticato Arcivescovo di Taranto e Padre Conciliare al Concilio Vaticano II.
Per ogni sosta della banda nei reparti, don Marco ha guidato un breve momento di preghiera con gli ospiti, portando il saluto e l'augurio di buon Natale da parte di tutta la nostra comunità confraternale, e portando anche dei panettoni, come simbolico omaggio.
Molto bello e significativo l'avviso che era stato affisso nei reparti per informare gli ospiti del nostro arrivo: Manteniamo le tradizioni - recava scritto l'avviso - e accogliamo con gioia il dono che anche quest'anno ci fa la Congrega del Carmine.
Fa decisamente piacere che a parlare di noi in questi termini siano degli "estranei" che evidentemente colgono un messaggio che cerchiamo di veicolare.
Dono e tradizione: due sole parole per cogliere l'essenza di ciò che ci sforziamo di fare - meglio - di quel che ci sforziamo di essere, oggi, ieri, sempre, cercando di confermare e vivere le scelte dei nostri padri e il loro carisma. In questo senso tutto quello che la Confraternita fa è "tradizione", anche qualcosa che viene fatto per la prima volta. E non solo per lo stile che comunque ci identifica. La novità è tradizione perché in essa si innesta e da essa trae ragione e giustificazione.
Il Padre Spirituale, il Priore e alcuni componenti del Consiglio hanno accompagnato la Banda Lemma fra i padiglioni, ambulatori e i reparti della benemerita istituzione che, forse più e meglio di ogni altro luogo nella nostra città, custodisce le memorie di mons. Guglielmo Motolese, indimenticato Arcivescovo di Taranto e Padre Conciliare al Concilio Vaticano II.
Per ogni sosta della banda nei reparti, don Marco ha guidato un breve momento di preghiera con gli ospiti, portando il saluto e l'augurio di buon Natale da parte di tutta la nostra comunità confraternale, e portando anche dei panettoni, come simbolico omaggio.
Molto bello e significativo l'avviso che era stato affisso nei reparti per informare gli ospiti del nostro arrivo: Manteniamo le tradizioni - recava scritto l'avviso - e accogliamo con gioia il dono che anche quest'anno ci fa la Congrega del Carmine.
Fa decisamente piacere che a parlare di noi in questi termini siano degli "estranei" che evidentemente colgono un messaggio che cerchiamo di veicolare.
Dono e tradizione: due sole parole per cogliere l'essenza di ciò che ci sforziamo di fare - meglio - di quel che ci sforziamo di essere, oggi, ieri, sempre, cercando di confermare e vivere le scelte dei nostri padri e il loro carisma. In questo senso tutto quello che la Confraternita fa è "tradizione", anche qualcosa che viene fatto per la prima volta. E non solo per lo stile che comunque ci identifica. La novità è tradizione perché in essa si innesta e da essa trae ragione e giustificazione.
E a proposito di novità: la mattina del 23 dicembre, il nostro Arcivescovo, S.E. mons. Filippo Santoro, ha aperto l'Anno Santo Straordinario della Misericordia presso la Cappella dell'Ospedale SS.ma Annunziata che lo stesso Arcivescovo ha stabilito come "Chiesa Giubilare". Mons. Santoro ha voluto portare per l'occasione presso l'ospedale la venerata immagine della Madonna della Salute, provvisoriamente custodita e venerata in Cattedrale, in attesa della riapertura al culto del Santuario di "Monteoliveto" nel Borgo Antico.
Il prezioso dipinto cinquecentesco, copia della celeberrima Salus Populi Romani, sistemato su una base elegantemente parata di rosso, preparata con la cosueta delicatezza dai nostri economi, è stato retto a spalla da otto portatori in abito di rito, quattro della nostra Confraternita e quattro della Confraternita di San Cataldo in Santa Caterina.
La Madonna della Salute ha fatto il suo ingresso in ospedale seguendo i passi dell'Arcivescovo, accolta da numerosi e spontanei gesti di devozione da parte dei presenti, e ha raggiunto la Cappella, dentro e fuori della quale, in attesa dell'inizio della celebrazione, si era già radunata una piccola folla di degenti, medici, infermieri, assistenti, funzionari, forze dell'ordine.
L'Arcivescovo, secondo il rito prescritto, è entrato solenemmente in Cappella aprendovi così l'Anno Giubilare. Fra i numerosi Sacerdoti Concelebranti, il parrocco della Cattedrale e custode del dipinto, mons. Emanuele Ferro e il Cappellano dell'Ospedale don Filippo Urso che, in un breve intervento al termine della Messa, ha sottolineato il singolarissimo privilegio che l'Arcivescovo ha voluto concedere alla Cappella ospedaliera elevandola a Chiesa Giubilare per questo Anno Santo.
Dopo la Santa Messa, l'Arcivescovo si è recato presso alcuni reparti, fra cui quello di pediatria per una breve visita ai piccoli degenti, e ha poi benedetto la nuova Autoemoteca del Centro Trasfusionale.
L'immagine della Madonna della Salute è stata quindi riportata in Basilica Cattedrale.